Lavoratori e imprenditori, tra cui sale giochi e sale scommesse, in piazza a Genova: “L’arrivo di Draghi al posto di Conte non ha cambiato nulla e tantissime categorie rimangono in gravi difficoltà economiche”

Grande partecipazione alla manifestazione dei lavoratori e imprenditori in difficoltà che si sta tenendo in uno dei punti focali della città di Genova, Piazza De Ferrari. La protesta ha coinvolto tutti i settori maggiormente colpiti dalla pandemia da Covid-19. Dalla ristorazione, al commercio, l’intrattenimento per arrivare fino alla cultura. Numerose le testimonianze che sono state raccolte dalla diretta di Agimeg condotta dal direttore Fabio Felici. “Sono in piazza perché ho una Partita Iva e in un anno di stop ci hanno aiutato con mancette inutili. Purtroppo, non riusciamo a vedere la fine di questa situazione. Anche con l’arrivo di Draghi al posto di Conte non è cambiato nulla. In piazza ci sono tutte le categorie che sono in difficolta”. E’ quanto afferma un tassista genovese presente alla manifestazione. Gli fa eco un rappresentante della categorie dei lavoratori e imprenditori delle palestre dichiara: “E’ in corso a Genova una protesta civile. Siamo solidali con tutti perché ci troviamo nella stessa barca. Non capisco perché attività come quella delle sale scommesse non possano riaprire avendo tutte le possibilità di farlo in sicurezza. Inoltre, i ristori riservati non sono stati assolutamente sufficienti e continuiamo a rimanere chiusi. Difficile andare avanti”. Laura, titolare di un’agenzia scommesse, afferma: “Lavoratori di tutte le categorie scesi in piazza per chiedere riaperture e ristori adeguati. Le spese sono alte e con gli esercizi chiusi c’è grande difficoltà. Io dal 2000 ho un’agenzia di scommesse in cui ci lavora tutta la mia famiglia. Con mio marito abbiamo deciso di investire in questo settore perché ci piaceva e anche perché volevamo lasciare qualcosa ai nostri figli. Ma, continuando così, non rimarrà alcun futuro per loro. Il 31 marzo sarà fondamentale scendere in piazza Montecitorio a Roma. Dobbiamo anche cercare di collaborare con gli altri settori per avere numeri maggiori e attirare l’attenzione di qualcuno di potere. Lavorare gratifica, stare sul divano è svilente”. Infine, un’operatrice del settore del turismo fa luce sulla situazione del suo comparto: “Io ho delle case-vacanze. Anche se non c’è turismo le spese rimangono, ma per il nostro settore nessuno fa nulla. A giugno arriverà anche l’Imu da pagare, ma non so se riusciremo ad arrivare fino all’estate”. ac/AGIMEG