“Dopo 18 anni di lavoro, rischiamo di non aprire più. E questa volta il Covid-19 non c’entra”. L’ennesima storia di un lavoratore del comparto del gioco legale che rischia di rimanere a casa senza stipendio ancora per molto tempo arriva da Bari. Michele Fioretti lavora in una sala bingo di Bari, appartenente a una società che ha anche altre tre sale ubicate a Taranto, Martina Franca (TA) e Corropoli (TE).
“Negli anni abbiamo vissuto una gestione amministrativa non proprio chiara e trasparente. Ci sono stati tre cambi di ragione sociale, sin dall’inizio della mia esperienza lavorativa in una sala bingo, nel 2002, ho dovuto lottare. Soprattutto negli ultimi tempi prendere lo stipendio era un’impresa, ci venivano dati acconti, piccole tranche da non più di 300 euro, finché nel 2020, prima ancora dell’emergenza coronavirus, siamo rimasti senza reddito”. Ma la cosa più incredibile è che la società per la quale Michele lavora fattura 29 milioni di euro l’anno, me di quei soldi in cassa non ci sono che poco più di 3mila euro. “Nessuno sa dove siano finiti tutti quei soldi, per questo motivo domani, martedì 16 giugno, il Tribunale fallimentare di Bari è chiamato a decidere del nostro futuro. L’istanza di fallimento è stata presentata dalla Procura, in capo al mio datore di lavoro vi è un procedimento giudiziario. Siamo fermi dall’8 marzo, il Fis (fondo integrazione salariale ndr) è entrato lo scorso 10 giugno e ha coperto marzo e aprile, ora siamo coperti sino al 13 di giugno; in tutto questo dobbiamo attendere la decisione del Tribunale, quindi continueremo a restare chiusi, senza stipendio, con la paura di non poter riaprire più”, ha detto ancora Michele. “Un dramma per le 102 persone, e famiglie, che vivono grazie al lavoro nelle sale bingo. Molti non sono stati in grado di reggere l’urto del Covid e io stesso sono stato promotore di un aiuto solidale tra colleghi veramente bisognosi, per distribuire cibo aiuti economici. Il paradosso è che l’azienda è sana, produce ricchezza, ma non sappiamo quel denaro dove sia andato. Noi lavoratori paghiamo le colpe di una gestione che da anni fa acqua. La colpa forse è di chi avrebbe dovuto controllare, ma non lo ha fatto. Domani mattina ci troveremo, io e molti altri miei colleghi, di fronte al Tribunale di Bari non per protestare, ma per sensibilizzare la politica sulla nostra situazione di lavoratori in bilico. Se ci chiudono, 102 famiglie saranno rovinate. Non sappiamo come andrà a finire, le udienze per procedimenti fallimentari non hanno un esito immediato. Quello che sappiamo è che però da dopodomani il problema sarà politico: la regione Puglia, il Governatore Emiliano, dovranno farci avere una cassa integrazione straordinaria, o prorogare il Fis, altrimenti siamo alla fame. Nella nostra lotta saremo rappresentati da Leo Caroli presidente della task force ‘Lavori in crisi regione Puglia’, la persona preposta a prendersi carico della nostra situazione e che curerà i nostri interessi. Speriamo con tutto il cuore di poter ricominciare a lavorare quanto prima, ma di certo non smetteremo di lottare”, ha concluso Fioretti. Agimeg seguirà la manifestazione in diretta, a partire dalle ore 9,00. Si potrà seguire collegandosi alle pagine Agimeg di Facebook, YouTube e su Agimeg.it. cr/AGIMEG