“Mi occupo di gioco da due punti di vista: il mio ruolo nella Commissione Antimafia e in Commissione infanzia. Sono due lati della stessa medaglia su cui il gioco pubblico e l’innovazione hanno un impatto fortissimo. Un primo risultato è stato quello di eliminare l’approccio ideologico che ammantava il tema del gioco pubblico. Tuttavia, continuiamo ad avere una forte opposizione”. E’ quanto ha affermato l’esponente del Partito Democratico, Paolo Lattanzio, durante il webinar ‘Il gioco pubblico alla sfida dell’innovazione’ organizzato da I-Com.
“Io credo che laddove noi parliamo di gioco dobbiamo metterci dal punto di vista dei giocatore, ma anche dei minori. Dunque, è necessario rendere comprensibile gli strumenti di cui il gioco pubblico si avvale e di conseguenza anche quelli distorti della mafia che presidia il restante ambito.
Con questo non è tabù parlare di condizionalità positive, laddove si andrà a parlare di una riforma del settore che non può prescindere da un aspetto educativo sicuro del quali capiscono il messaggio e le innovazioni tecnologiche. Aver chiuso a lungo il gioco legale fisico e criminalizzare il settore significa indebolire uno degli strumenti chiave per la lotta al riciclaggio in Italia. La UIF ha avuto un ruolo fondamentale in questa fase in cui tutti i reati legati al digitale sono cresciuti e i numeri relativi al gioco online illegale hanno manifestato un trend di grande crescita. Secondo me è necessario ragionare in termini di un’agenzia europea. Il contrasto al gioco illegale non è una battaglia che noi possiamo fare chiusi nei confini italiani. Ciò va di pari passo che venga istituita una commissione Antimafia europea”. ac/AGIMEG