dai nostri inviati – L’attuale sistema di tassazione dei giochi in Italia sembra essere dettato più da questioni ideologiche e moraliste che non da principi economici ed evidenze empiriche. E’ quanto emerso nel corso del convegno “La roulette delle aliquote. Come l’incertezza fiscale e il disordine regolatorio rendono il nostro Paese scarsamente attrattivo per imprese e investimenti”. L’idea di aumentare la tassazione per disincentivare il consumo produce una riduzione del gettito per lo Stato e l’incentivo per i giocatori a spostarsi verso mercati non regolamentati contribuendo a aumentare il giro d’affari dei giochi illegali e della malavita organizzata. Si crea così non la riduzione della domanda auspicata dai policy maker, ma uno spostamento di questa con conseguente effetto spiazzamento della ricchezza dallo Stato alle associazioni criminali. Un abbassamento della tassazione produrrebbe invece uno spostamento delle giocate dai mercati illegali a quello legale con la conseguenza di ridurre i proventi per le organizzazioni criminali e aumentare quelli dello Stato. cr/AGIMEG