Kenya: Governo pronto ad abolire le scommesse sportive gestite da operatori privati, al loro posto una lotteria statale

In Kenya l’industria delle scommesse sportive gestite da operatori privati potrebbe presto chiudere i battenti ed essere sostituita con una lotteria nazionale sponsorizzata dallo Stato. E’ quanto emerge dal rapporto Building Bridges Initiative (BBI) commissionato dal Governo a inizio anno. Nel report si evidenzia come le scommesse abbiano portato una maggiore povertà nel Paese, a causa della spesa dei giocatori, mentre andrebbero potenziate “attività che elevano i giovani, lo sport, la cultura e altre attività sociali benefiche per i cittadini”. Il BBI ha organizzato forum di partecipazione tra le 47 contee del Kenya per raccogliere le opinioni sul fenomeno del gioco, chiedendo il parere di oltre 7 mila kenioti, tra cui più di 400 politici (attuali o passati) e 123 individui “che rappresentano le principali istituzioni” del Paese. Il divieto assoluto di raccogliere gioco per le società di scommesse private potrebbe essere chiesto dal Parlamento e tramutato in legge, ma già attualmente molti operatori di gioco non sono più attivi a seguito della stretta del Governo degli ultimi mesi. Il 1° luglio scorso il regolatore del gioco del Kenya, il Betting Control and Licensing Board, ha rifiutato di rinnovare le domande di licenza di SportPesa e di altre 26 società per imposte non pagate, sostenendo che la legge sul gioco afferma che l’imposta del 20% sulle vincite del paese si applica sia al profitto che sulla puntata dello scommettitore. Successivamente sono stati bloccati i servizi bancari alle 27 società di scommesse, impedendo ai clienti di effettuare depositi. A settembre, il Parlamento ha votato per aumentare al 20% le imposte sulle scommesse per l’anno fiscale 2019-2020, spingendo gli operatori a chiudere le operazioni in Kenya, con il solo SportPesa che si è visto costretto a licenziare 453 dipendenti. lp/AGIMEG