Continua domenica all’ippodromo del Montebello di Trieste il tour itinerante degli anziani indigeni ed esteri grazie alla disputa del Gran Premio Giorgio Jegher, Gruppo 3 valido come prova di qualificazione al Campionato Master sulla distanza dei 1660 metri. Classica decaduta così come molte altre del calendario nazionale riservate ai free for all ma dalla grande storia, come tutta quella che lega il trotto all’impianto giuliano, lo Jegher, che ricorda una figura di primo rilievo assoluto ed una famiglia che ha dato lustro all’ippica sotto le insegne della Scuderia Capricorno, vede al via nove concorrenti dietro le ali della macchina. Ma non per questo mancano i motivi di interesse tecnico e l’esperto di BetFlag analizza le chance di alcuni partenti. Innanzitutto è l’occasione per rivedere in pista Ringostarr Treb a breve distanza di tempo dal positivo rientro di Padova. Qui tra l’altro ha già vinto parecchi anni fa ormai il Friuli Venezia-Giulia. Il 7 anni di proprietà di Marco Scarton ha avuto anche in dote un favorevole 2 di avvio che gli dovrebbe consentire di presentarsi per primo sull’accondiscendente Robinia, sistemata al suo interno in avvio, e provare così a ipotecare la corsa sin dalle sue fasi iniziali. Il valore assoluto del figlio di Classic Photo, protagonista a livello internazionale in tutto il 2016, è d’altronde completamente diverso. Nonostante il ruolo evidente, la presenza dell’allievo di Holger Ehlert, interpretato come di consueto da Roberto Vecchione, non ha scoraggiato gli altri. Oltre a Robinia, che comunque una chance di piazzamento la possiede, sono infatti al via elementi del calibro di Sharon Gar, vincitrice sulla pista del Presidente della Repubblica nel 2015 e Showmar, il III del Mirafiori della passata stagione. E ancora, pur se in II fila, Sundance Bi, pedina del trainer Paolo Romanelli, tornato di stanza da qualche tempo sulla pista dove è nato. Dal punto di vista cronometrico c’è da battere il 1.12.7 di El Nino, ottenuto nel 2007 e tuttora record. lp/AGIMEG