“Dopo la pandemia, la recessione economica e la Bolkestein, stabilimenti balneari ed esercizi pubblici sono finiti nel mirino dell’Agenzia delle Dogane. Una determina, entrata recentemente in vigore, equipara calciobalilla, carambole, biliardi, dondolanti per bambini, tavoli da ping pong a videopoker e slot.
Nelle intenzioni ci sarebbe la volontà di riordinare il settore dei giochi negli esercizi pubblici, ma di fatto è l’ennesimo atto destinato a produrre effetti disastrosi per i gestori di locali pubblici o di stabilimenti balneari, oggi alle prese con un nuovo e assurdo adempimento burocratico. Invece di colpire, giustamente, il gioco d’azzardo si punisce incomprensibilmente il gioco di puro intrattenimento, disincentivando l’attività ludica sana e di aggregazione sia per giovani che per meno giovani.
È per questo che, come Fratelli d’Italia, abbiamo presentato un’interrogazione in cui si chiede al Ministro competente quali iniziative intenda adottare in merito, considerato che il calciobalilla nulla ha a che fare con il gioco d’azzardo e colpisce, invece, indiscriminatamente gestori e proprietari di esercizi pubblici, caricandoli di ulteriori incombenze burocratiche e tasse”.
Lo dichiarano in una nota i deputati di Fratelli d’Italia membri della commissione Attivita Produttive, Commercio e Turismo, Salvatore Caiata, primo firmatario della interrogazione, Riccardo Zucconi, capogruppo in commissione e Massimiliano De Toma. lp/AGIMEG