dal nostro inviato – “Tutti concordano che dovremmo collaborare di più, ma nella pratica è molto complicato essere sempre in stretta cooperazione. Dobbiamo costruire dei rapporti di fiducia tra le varie entità che si occupano di prevenire e combattere il fenomeno. Dobbiamo educare le persone e renderle più consce dei rischi del match-fixing. Il problema va affrontato sotto due punti di vista: il primo è quello della prevenzione, mentre il secondo è quello dell’investigazione. Le relazioni tra organizzazioni sportive e operatori di betting è più stretta negli ultimi anni e ciò comporta un maggior impegno da parte delle autorità regolatorie sul lato della prevenzione e dell’investigazione, ma credo che molti progressi siano stati fatti sotto questo punto di vista”. E’ quanto ha detto Nick Iliffe, Integrity Intelligence Manager, durante l’evento Anti Match-Fixing Top Training (AMATT) International Conference, che si sta tenendo a Roma presso il CONI. ac/AGIMEG