“Il Gioco Buono”, Canali (ADM): Servono due anni per le gare. Lotta all’illegale porterà miliardi di gettito. ADM al lavoro su testo unico dei giochi

“Abbiamo scritto qualche giorno fa alla Ragioneria dello Stato e al MEF per dire che sarebbe impossibile fare le gare in assenza di un quadro normativo certo. Servono almeno 24 mesi per risolvere queste questioni”. Lo ha detto Alessandro Canali, responsabile dell’Ufficio del Vicedirettore dell’Agenzia Dogane e Monopoli intervenendo alla tavola rotonda “Il gioco buono: un alleato contro l’illegalità”, organizzata da Formiche in collaborazione con SWG. “Ci siamo spesso confrontati con i vincoli di bilancio, ma abbiamo chiesto di stornare le somme che dovrebbero garantire le gare, ovvero 916 milioni per anno. Va fatta una revisione del mondo dei giochi, questa crisi modificherà il quadro economico e sociale italiani; dobbiamo cogliere questa occasione per cambiare e innovare il settore dei giochi”. Canali è quindi passato alla questione della lotta all’illegalità: “per una serie di ragioni l’illegalità nel settore dei giochi non è mai stata contrastata a dovere, ci sono delle sacche settori grigie che potrebbero consentire di recuperare somme ingentissime – molti miliardi di euro – per l’Erario. Anche per questo abbiamo rispolverato il CoPReGI – il Comitato di Prevenzione del Gioco Illegale, che riunisce Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, NdR – e stiamo elaborando delle strategie per aggredire il mercato nero già nei prossimi mesi”. Canali ha quindi detto che l’ADM è anche impegnata sulla revisione della normativa che regola il settore : “Ci sono più di 500 provvedimenti legislativi, a volte contrastanti tra di loro, e di difficile applicazione perché si trattava di interventi spot che non guardavano all’organicità del sistema. In questo quadro è impossibile tracciare la strada e assicurare la certezza del diritto necessaria per garantire gli investimenti. Serve quindi un testo unico dei giochi che faccia tabula rasa di questo 500 interventi normativi e sia coordinato con la normativa regionale. Di fatto le Regioni possono intervenire sul settore bloccando le concessioni emesse dallo Stato e pagate dal concessionario. Per il testo unico serviranno alcuni mesi, ma servirà a dare un orizzonte di anni al settore dei giochi, attrarre risorse e garantire gli attuali livelli occupazionali”. rg/AGIMEG