I-Com: nel 2023 la raccolta oltre 150 miliardi, in crescita il settore online. Poso (ADM): “Ora un testo condiviso per il riordino del gioco fisico”

Il settore dei giochi pubblici si conferma strategico per l’economia italiana, con una raccolta complessiva che nel 2023 ha superato i 150 miliardi di euro, pari al 7% del PIL, secondo quanto emerge dal nuovo report presentato oggi da I-Com – Istituto per la Competitività. Le stime per il 2025 – segnala Agimeg – indicano un ulteriore aumento, con una proiezione di 180 miliardi di euro e una crescita del +2% nel primo trimestre 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, grazie soprattutto alla forte espansione del gioco online (+10%).

Nonostante la crescita del digitale, il gioco fisico resta centrale, rappresentando ancora il 45% della raccolta complessiva, pari a 67,9 miliardi nel 2023. Tuttavia, il settore mostra segni di incertezza: nel primo trimestre 2025 si registra un lieve calo del gioco fisico rispetto all’anno precedente.

Preoccupante il dato sulla rete degli apparecchi da intrattenimento (AWP): per la prima volta nel 2024, il numero di esercizi è sceso sotto le 50.000 unità, segnando una contrazione del 63% rispetto al 2010. Le cause? Pandemia, restrizioni normative e concorrenza dell’online.

Quanto alle entrate erariali, il comparto giochi ha garantito 11,6 miliardi di euro allo Stato nel 2024. Di questi, il 54% arriva da AWP, VLT e altri apparecchi, mentre il 32% da lotterie e giochi numerici. I primi mesi del 2025 confermano la tenuta con 1,5 miliardi già incassati nei primi due mesi dell’anno.

Sul piano normativo, il DL 41/2024, approvato a marzo, ha avviato il riordino del gioco online introducendo nuove regole per cybersicurezza, un contributo una tantum da 7 milioni per le concessioni e un prelievo del 3% sui ricavi netti. Ancora aperta – segnala Agimeg -, invece, la partita più complessa del riordino della rete fisica, tra limiti di distanza, numero massimo di punti vendita e compartecipazione degli enti locali al gettito.

L’evento I-Com “Aggiornamento sullo stato del riordino del gioco in denaro in Italia

Si è tenuto oggi, mercoledì 21 maggio, a Roma, il seminario “Aggiornamento sullo stato del riordino del gioco in denaro in Italia”, organizzato da I-Com con il supporto di IGT, dove sono intervenuti rappresentanti istituzionali, operatori e stakeholder del settore. Tra i più attesi, l’intervento di Elisabetta Poso, Dirigente dell’Ufficio Apparecchi da Intrattenimento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha ricostruito il percorso istituzionale avviato con la Legge Delega.

Elisabetta Poso ADM

“L’Agenzia ha supportato il MEF per arrivare ad una regolamentazione del gioco fisico, dopo il primo passo compiuto con il decreto legislativo sul gioco online – ha dichiarato Poso – Da allora è stato avviato un confronto tecnico con tutte le istituzioni coinvolte, finalizzato a individuare misure di protezione dei giocatori, soprattutto i più vulnerabili”.

Poso – segnala Agimeg – ha precisato che i lavori hanno cercato di sintetizzare le proposte territoriali “rispettando il vincolo dell’invarianza di gettito” e che il testo attuale, frutto di un anno di interlocuzioni, “contiene soluzioni più tecniche e mirate, rispetto ai soli limiti orari o ai distanziometri, e punta anche a valorizzare l’interazione tra operatori e giocatori attraverso la formazione, elemento fondamentale per riconoscere i soggetti patologici”.

Durante il seminario, è intervenuto anche Thomas Osborn, Direttore dell’area Salute di I-Com, sottolineando come il settore del gioco pubblico sia “in continua crescita”, con una raccolta che dal 2023 supera stabilmente i 150 miliardi di euro l’anno.  “È un settore in salute – ha dichiarato Osborn – con il gioco fisico che rappresenta di nuovo circa il 45% della raccolta totale. Tuttavia, permane un senso di incertezza, anche a causa della mancanza di un quadro normativo univoco. Le Regioni sono intervenute con misure proprie, in attesa di un riordino nazionale. È fondamentale garantire condizioni di accesso chiare e sicure per operatori e consumatori.”

Il senatore Russo (FdI) ha rimarcato la necessità di superare i pregiudizi: “Il gioco legale è una realtà diffusa e parte della quotidianità di milioni di italiani. Regolarlo bene significa tutelarlo. Serve una riforma organica per superare la giungla normativa attuale e prevenire la diffusione dell’illegalità”.

Gennaro Schettino, presidente di AGIC,  ha sottolineato – segnala Agimeg – l’urgenza del riordino del settore: “Non si può vivere di proroghe, il riordino è una necessità”. Schettino ha inoltre richiamato l’attenzione sul deterioramento della rete fisica: “La spesa reale nel gioco, tra il 2018 e il 2024, è in calo sia in valore nominale che rispetto al Pil, anche al netto dell’inflazione. La crescita dell’online non compensa questo trend”. Il presidente ha concluso rimarcando che “la rete territoriale rappresenta un presidio di legalità: la delega fiscale è un’opportunità importante da non sprecare”.

Anche Zamparelli, presidente STS, ha lanciato un grido d’allarme: “In oltre 1.100 comuni non esistono più punti gioco legali. È in atto una desertificazione che spinge i cittadini verso il web, spesso fuori controllo”. Durissima la sua critica al decreto Dignità sulla pubblicità: “Abbiamo silenziato i concessionari legali, ma non gli influencer che promuovono l’azzardo illegale. Serve un unico decisore e una normativa nazionale chiara”.

Secondo il senatore De Bertoldi, la cattiva politica del passato ha danneggiato il settore: “Demagogia e restrizioni hanno favorito il gioco illegale e aumentato le ludopatie. Serve un cambio di rotta con regole semplici, meno Preu e maggiore competitività per il legale”.

Isabella Rusciano (AS.Tro) ha rilevato il paradosso attuale: “Si parla molto di riordino ma senza coinvolgere chi rappresenta il comparto retail. I segnali sono positivi – formazione, certificazioni, tutela dei fragili – ma mancano interlocuzioni concrete”.

Domenico Distante (SAPAR) ha sottolineato l’insostenibilità della frammentazione normativa: “Ogni giorno cambiano regole su orari, distanze e luoghi sensibili. Impossibile lavorare in questo caos. Serve chiarezza e rispetto reciproco tra enti e operatori”.

Stefano Da Empoli (I-Com) – segnala Agimeg – ha invece richiamato la necessità di “mettere un punto definitivo al riordino” e di intervenire “non solo a livello normativo, ma anche fiscale e territoriale. Il gioco legale è un tema economico e sociale che va trattato con responsabilità”. ng/AGIMEG