“Il nostro mondo rappresenta circa 100 mila strutture e più di 1 milione di lavoratori. Il settore è praticamente in crisi da un anno, due soli mesi di riapertura non hanno contribuito a ridare alcun sostentamento economico. Quello delle palestre è un settore distrutto da una politica che non adotta riscontri scientifici per stabilire le chiusure. Ci siamo fatti carico di innumerevoli costi di gestione per metterci a norma, abbiamo avuto controlli da parte dei Nas, ma una settimana dopo i controlli siamo stati nuovamente chiusi. Vorremmo solamente capire i motivi che ci tengono ancora chiusi”. E’ quanto ha dichiarato, nella diretta con il direttore di Agimeg Fabio Felici, Giampiero Guglielmi, Presidente nazionale di ANPALS, Associazione nazionale palestre.
“Siamo chiusi ma paghiamo costi fissi, come gli affitti dei locali. Ritengo i ristori un’offesa per gli imprenditori di questo settore, sono una miseria considerati i costi di gestione di una palestra. Tra l’altro questo è un settore che non fa arricchire i titolari, offriamo servizi connessi a salute e benessere, ma non capiamo perché i centri in cui vengono rispettati obblighi e regole per evitare il contagio, siano tenuti chiusi. Dicono che non siamo un’attività essenziale non perché non essenziale alla salute, ma perché non rende fiscalmente allo Stato. Infatti il 99% delle strutture appartengono ad associazioni del terzo settore, che dunque hanno agevolazioni fiscali. Questo credo sia il problema più grosso. Assistiamo alla giustificazione che lo Stato vuole tutelare la salute cittadini, ma la salute si misura anche dalla prevenzione che i cittadini hanno nell’affrontare le patologie. A chi dobbiamo credere? Al Cts o ai nostri governanti? Ritengo siano tutte scelte politiche, non c’è altra spiegazione”.
Sull’ipotesi di un documento unitario da sottoporre all’attenzione del Governo, Guglielmi ha detto: “Il documento è una necessità, nei vari settori che rappresentiamo le problematiche sono comuni. Al Premier Conte, non essendoci risultati scientifici, chiederei di vedere i dati che attestano che palestre e centri fitness sono luoghi di contagio del virus. La commissione tecnica scientifica ha questi dati? Noi operatori non abbiamo i numeri che possano supportare questa tesi”, conclude. cr/AGIMEG