Guerra (PD): “Calcolare i saldi rilevanti per il rispetto del patto di stabilità interno al Comune di Campione d’Italia”

L’on. del Pd  Guerra torna ad interrogare il governo sulle gravi problematicità di carattere contabile e finanziario che interessano il comune di Campione d’Italia. Lo fa questa volta con la presentazione di un ordine del giorno nel quale chiede di impegnare il governo “ad adottare, con effetto almeno dal 2014, ma in tempo utile perché il suddetto Comune li possa applicare per la parte del bilancio pluriennale, che dovrà approvare unitamente al bilancio di previsione 2013 entro il 30 novembre 2013, gli opportuni provvedimenti anche di natura interpretativa al fine di individuare specifici criteri di calcolo dei saldi rilevanti ai fini del rispetto del patto di stabilità interno per il Comune di Campione d’Italia, in considerazione della sua eccezionale condizione di extraterritorialità, della conseguente peculiarità delle funzioni ed attività svolte, della particolarità delle risorse e delle spese in franchi svizzeri proprie del bilancio dell’ente, definendo una base di calcolo a cui applicare il coefficiente di legge per individuare il cosiddetto saldo obiettivo costituito solamente dalle spese correnti del triennio 2007/2009 strettamente legate allo svolgimento delle funzioni tipicamente comunali, dedotte, dunque, tutte quelle spese in franchi svizzeri di cui l’amministrazione comunale si fa carico a motivo della propria particolare collocazione geografica di exclave”.

“Il Comune di Campione d’Italia, – ha spiegato Guerra – essendo interamente circondato da territorio elvetico, presenta una collocazione geografica peculiare: ritenuto anche dalla normativa comunitaria extra-doganale, esso ricade in una zona considerata area doganale di riferimento della Confederazione Elvetica e, a seguito di ciò, la moneta utilizzata dai suoi abitanti per le transazioni è il franco svizzero, valuta utilizzata anche per la stesura del bilancio comunale.
La posizione di exclave italiana ha indotto il Governo, fin dal 1933, ad autorizzare l’apertura di una casa da gioco per consentire il finanziamento del bilancio comunale. Il comune, con la quota di proventi in franchi svizzeri di sua spettanza, può dare copertura finanziaria alle spese istituzionali dell’ente territoriale e soprattutto alle particolari misure a favore dei suoi cittadini richieste dall’interclusione territoriale del comune; da sempre il legislatore ha determinato l’entità di tale contributo in franchi svizzeri sui proventi della casa da gioco con il solo fine di assicurare al Comune di Campione d’Italia l’adeguatezza dei mezzi finanziari per fronteggiare una situazione del tutto particolare, che non può essere confrontata con altre realtà similari per entità demografica od estensione territoriale; la quota di proventi di spettanza del comune, fino ad oggi determinata dalla legge, serve non solo a finanziare attività peculiari in ambito istituzionale dell’ente, ma anche altri servizi pubblici delegati al Comune di Campione d’Italia che, nel resto del Paese, sono di esclusiva competenza di autorità centrali. Tra queste si evidenziano: il costo dei dipendenti del servizio speciale di controllo comunale operanti all’interno del casinò al fine di garantire la regolarità dei giochi ai tavoli e tutelare gli interessi degli enti pubblici beneficiari dei proventi in base alla vigente legge (Comune di Campione d’Italia, Provincia di Como, Provincia di Lecco, Provincia di Varese e Ministero dell’interno);
l’integrazione dei trattamenti pensionistici previsti dalla normativa statutaria e regolamentare vigente a livello comunale (onde consentire ai pensionati di poter sostenere il maggior costo dell’economia svizzera);
il contributo al Canton Ticino per i servizi essenziali (strade, trasporti, scuola superiore) resi alla comunità campionese in base alla «Dichiarazione di cooperazione tra Repubblica e Canton Ticino e il Comune di Campione d’Italia» firmata tra i due enti.
Tali voci di spesa in franchi svizzeri, – ha concluso – presenti solo nel bilancio del Comune di Campione d’Italia, sono ragguardevoli e tipicizzate ed i fondi per farvi fronte sono depositati presso la tesoreria comunale su specifico conto corrente bancario in franchi svizzeri e restano al di fuori del sistema della tesoreria unica;  l’ammontare del contributo versato dalla casa da gioco al Comune di Campione d’Italia è stato fortemente ridotto e conseguentemente il consiglio comunale si è visto costretto a deliberare con atto determinando anche l’impossibilità di attuare o anche adeguare ragionevolmente il piano di riequilibrio approvato, con relative conseguenze in ordine al pagamento di debiti alle imprese”. lp/AGIMEG