“Il DL Rilancio, a seguito delle misure contenute dal Dl Cura Italia e Dl Liquidità, stanzia ulteriori risorse per affrontare la Fase 2. Come noto, si tratta di un provvedimento senza precedenti per ampiezza e risorse mobilitate. Ovvio che sia stato così, poiché ci troviamo di fronte ad una crisi mai vista prima. Abbiamo ascoltato i consigli del mondo produttivo, le parti sociali e gli indirizzi del Parlamento. L’insieme delle misure ha un valore di 55 miliardi di euro. L’obiettivo è quello di contribuire ad assorbire lo shock e il rafforzamento di alcuni settori economici. Vi è quindi un piano strategico per potenziare l’economia nel futuro. In questo senso verranno eliminate le clausole di salvaguardia e la trasparenza del bilancio pubblico.” E’ quanto ha affermato il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, durante l’audizione delle commissioni Bilancio della Camera e del Senato in merito alle misure contenute nel DL Rilancio. “Il primo trimestre dell’anno fotografa la gravità della situazione che stiamo vivendo. La necessaria misura del lockdown – prosegue Gualtieri – ha causato la forte diminuzione del Pil. Ciò si è riflesso nelle imprese con un imponente calo di fatturato, che nell’incertezza sul futuro, ha causato anche il crollo degli investimenti. E’ diventato fondamentale sostenere l’economia per non lasciare indietro nessuno. Il Dl Rilancio, a questo proposito, ha stanziato 25 miliardi di euro, che si aggiungono agli 11 miliardi di euro previsti dal Cura Italia, per garantire il mantenimento dell’occupazione e salvaguardare il reddito. Gli ammortizzatori sociali sono prorogati per ulteriori 9 settimane. Inoltre, la sospensione dei licenziamenti è allungata per altri 5 mesi. Per i lavoratori autonomi, è stato concluso il pagamento della seconda tranche dell’indennità dei 600 euro. Ricordo che il terzo versamento aumenterà a 1.000 euro. Il DL istituisce anche il reddito di emergenza che può arrivare ad un massimo di 800 euro. Il pacchetto per le imprese sarà di 16 miliardi di euro. Si tratta di interventi che cercano di indirizzare l’economia verso sentieri virtuosi come la crescita e l’innovazione. Per le società sotto i 5 milioni di euro vi saranno ristori a fondo perduto e sostegno per il pagamento dei canoni di affitto attraverso un credito d’imposta. Un impegno senza precedenti è stato volto alla ricapitalizzazione dei bilanci delle imprese italiane in linea con le direttive europee e del temporary framework. Infine, è prevista tramite una società pubblica, l’emissione di strumenti subordinati da parte di imprese che vanno dai 10 milioni ai 30 milioni di euro di fatturato. Complessivamente si tratta di un mix di interventi molto assortiti che non mira solo a sostenere le imprese in questa fase di crisi, ma anche ristrutturarle per il futuro. Abbiamo stanziato 12 miliardi di euro per coprire i debiti che la Pubblica Amministrazione ha nei confronti di professionisti e imprese. Stiamo parlando di una ingente immissione di liquidità che aiuterà le aziende a risollevarsi. Gli aiuti diretti alle imprese sono integrati da alcune misure fiscali tese a non gravare sui bilanci in difficoltà di numerose società. Abbiamo sospeso i versamenti erariali fino a settembre e eliminato l’Irap. Questo è un taglio che vale circa 4 miliardi di euro. Il pagamento della Tosap è prorogato al 31 ottobre. Questo decreto conclude il trittico dei provvedimenti per affrontare l’emergenza, ma apre la fase di una progettazione strategica che deve condurci alla sostenibilità, innovazione e coesione sociale. Come tutte le crisi, essa può essere l’occasione per fare dei passi in avanti.” ac/AGIMEG