“Il nuovo codice dei contratti pubblici non impedisce una proroga prevista dal bando di gara iniziale e operazioni simili sono già state fatte con le concessioni autostradali”. Lo Stato rinuncia a 800 milioni di imposte già anticipate, che vanno trovate altrove. E’ quanto riporta il quotidiano Libero, in merito alla proroga della concessione sul Gratta e Vinci, inserita nel Decreto Fiscale in esame al Senato. La soluzione? Secondo il quotidiano, quella che potrebbe mettere d’accordo “sinistra di lotta, sinistra di governo e grillini è alla portata di mano: basta stralciare la norma del decreto fiscale e rimandare tutto alla prossima legislatura. Oppure riscrivere quella parte del provvedimento, rinunciando comunque alla proroga della concessione”. Ma gli 800 milioni che dovrebbero entrare nelle casse dello Stato (50 quest’anno e 750 milioni nel 2018, a titolo di anticipazione delle entrate future dei Gratta e Vinci), da qualche parte dovranno arrivare e “sistemi per l’incasso veloce e sicuro ce ne sono pochi e sono proprio quelli che sembravano essere stati scongiurati: l’Iva, la benzina…”. es/AGIMEG