Il Tribunale dell’Abruzzo ha condannato due coniugi titolari di una edicola di Sulmona a venti giorni di arresto, risarcimento del danno alla parte civile per 8 mila euro e pagamento delle spese di giudizio per l’accusa di truffa con i Gratta e Vinci.
I fatti risalgono al 2017 quando, a seguito di un’operazione della Guardia di Finanza, era emerso che i due edicolanti incassavano i biglietti vincenti attraverso un metodo che consentiva loro di comprendere se il tagliando fosse vincente o meno. I militari della Guardia di Finanza sequestrarono 178 biglietti Gratta e Vinci, le apparecchiature informatiche e revocarono l’autorizzazione alla vendita dei biglietti del concorso a premi.
Stando alla tesi difensiva la Lottomatica avrebbe fornito biglietti che apparivano graffiati anche nella parte numerica. I due, però, non se ne sarebbero accorti, tanto da metterli in vendita, fino alla segnalazione di un cliente. Secondo i giudici abruzzesi però questa tesi non convince e li hanno condannati per il reato di truffa. ac/AGIMEG