Una 60enne, residente ad Oppeano (VR), è stata ritenuta responsabile di aver cercato consapevolmente di incassare 500mila euro con un Gratta e Vinci falso mentre si trovava in vacanza a Roma. La vicenda risale a 4 anni fa quando, nel maggio 2017, la signora era stata denunciata finendo prima sotto inchiesta e poi a processo. Con la sentenza appena pronunciata, il Tribunale di Roma l’ha anche condannata a un risarcimento di 120mila euro, mentre l’avvocatessa Valentina Romoli, che assiste la casalinga imputata, commenta: “Faremo sicuramente ricorso in appello. La signora è una persona perbene ed aveva agito in totale buona fede”. Secondo la versione della difesa, qualche giorno prima di arrivare nella Capitale avrebbe trovato un biglietto del «Nuovo Miliardario» nel parcheggio di un centro commerciale di Oppeano, dove risiede. Il tagliando era sgualcito ma, a detta sua, si leggevano le cifre vincenti e ai suoi occhi quel Gratta e Vinci valeva solo 10 euro. Si trovava insieme alla figlia e voleva darlo a lei per restituirle i soldi della benzina, ma la ragazza l’aveva rifiutato e cosi la signora l’aveva conservato nella sua borsa. Qualche giorno dopo, mentre si trovava in vacanza a Roma ospite da un amico, aveva ritrovato per caso quel biglietto in borsa e avrebbe voluto regalarlo al conoscente per ricambiarlo dell’accoglienza. Sarebbe stato proprio lui ad accorgersi che quel biglietto valeva 500mila euro, così aveva accompagnato la donna alla Lottomatica. Gli operatori avevano avviato tutte le procedure di rito e avevano chiesto un Iban alla signora, per accreditare l’eventuale vincita, ma aveva dato quello della figlia. Dopo poche settimane, necessarie per concludere l’iter di verifica, la Lottomatica si era accorta che quel biglietto era falso e aveva denunciato la signora. La signora in aula ha ricordato che alla consegna del Gratta e Vinci aveva fatto presente agli operatori di non era certa dell’autenticità di quel titolo. Ma è stata ugualmente condannata per truffa tentata truffa ai danni delle Lotterie Nazionali. lp/AGIMEG