Posticipare la chiusura del ristoranti alle 23 ed estendere la didattica a distanza fino al 100% per le scuole secondarie superiori e per le università. Sono queste due delle principali richieste delle Regioni che hanno dato vita ad uno scontro con il Governo. Sono stati proprio questi punti a far saltare la conferenza stampa del premier Conte, prevista ieri sera ed a far slittare il nuovo Dpcm. Le tensioni erano esplose nel pomeriggio dopo la pubblicazioni su diversi organi di stampa della bozza del nuovo Dpcm. Le Regioni non hanno accettato quanto inserito nella bozza del nuovo Dpcm ed hanno imposto all’esecutivo una serie di condizioni che pretendono siano incluse nel nuovo decreto che inasprisce le restrizioni contro il Coronavirus. In una lettera indirizzata all’esecutivo, destinatari il premier Conte ed i Ministri Speranza e Boccia, il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini elenca una serie di richieste, tra le quali: “Prevedere l’orario di chiusura per i ristoranti alle ore 23.00, con il solo servizio al tavolo; per i bar prevedere la chiusura alle ore 20.00 ad eccezione degli esercizi che possono garantire il servizio al tavolo. Eliminare l’obbligo di chiusura domenicale”. Sono punti sui quali i Governatori non sembrano voler cedere. sb/AGIMEG