Ricerca Agimeg. Governo Draghi: ecco posizioni ed interventi sul gioco pubblico dei neo Ministri

Mario Draghi ha dato vita al nuovo esecutivo. Tra conferme e novità, il nuovo Governo è stato formato. Agimeg ha effettuato una ricerca riguardante i neo Ministri, andando a controllare chi di loro si è occupato in passato del settore del gioco pubblico. Ovviamente la parte del leone la fa Luigi Di Maio, confermato alla guida del Ministero degli Esteri, che è intervenuto in materia di giochi in moltissime occasioni. Ma anche altri titolari di Ministeri si sono occupati del comparto. Ecco i dettagli della ricerca.

 

Movimento 5 Stelle

Luigi Di Maio – Esteri

Luigi Di Maio tra i neo Ministri (lo è tecnicamente ma non praticamente visto che il suo è un proseguimento dell’incarico già ricoperto nel secondo Governo Conte) è quello che si è occupato di più del settore del gioco. I suoi interventi in materia sono sempre stati improntati al contrasto del gioco pubblico.

E se il buongiorno si vede dal mattino, nel 2014 Di Maio, allora vice presidente della Camera del Movimento Cinque Stelle, propose: “Per gli stipendi del comparto sicurezza i soldi ci sono: secondo uno studio dell’Università di Pisa il gioco d’azzardo in Italia fattura 88 miliardi di euro all’anno (2012) e lo Stato incassa 8,8 miliardi, circa il 10% (la tassazione più bassa d’Europa). Ciò vuol dire che per trovare i 3 miliardi a garantire l’adeguamento degli stipendi ai poliziotti basta aumentare del 4% il gettito che l’erario incassa sul gioco d’azzardo”. Ma non si fermò qui: “Desta sgomento la circostanza (…) per cui sempre più spesso la nascita di esercizi commerciali cosiddetti « compro oro » avvenga a poche decine di metri da esercizi commerciali dedicati al gioco d’azzardo legalizzato con slot machine e simili, all’interno dei quali sempre più soggetti sviluppano rovinose psico-patologie legate alla dipendenza dal gioco d’azzardo stesso”.

Nel 2015 Di Maio non risparmia ancora dure critiche al settore ed anzi propone che: “Per garantire un reddito di cittadinanza a chi non lavora, non ha reddito proprio e deve avere la possibilità di recuperare se rimasto indietro, abbiamo più volte presentato le voci di spesa individuate a copertura della misura. Tra queste c’è la tassazione sul gioco d’azzardo”. Questo concetto di finanziare il Reddito di Cittadinanza con una maggiore tassazione del gioco, sarà un concetto che Di Maio riproporrà più volte anche negli anni successivi.

Nel 2016 il leader del M5S applaude pubblicamente la decisione della sindaca di Roma Virginia Raggi di ridurre il numero delle slot nella capitale.

Tra emendamenti e interventi vari la vera “bordata” contro il gioco Di Maio la spara nel 2018 come Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico. E’ infatti tra i principali sostenitori del Decreto Dignità che prevederà, tra le altre cose, il divieto a 360° per la pubblicità, sponsorizzazioni e trasmissioni televisive di ogni tipologia di gioco. Il divieto si estenderà a qualsiasi mezzo, comprese manifestazioni sportive, culturali o artistiche. Non saranno esclusi internet e la stampa periodica o quotidiana. Quello dell’introduzione del divieto di pubblicità sarà un cavallo di battaglia di Di Maio, che riproporrà in decine di interviste. A fine giugno 2018, sul blog del Movimento 5 Stelle le parole di Di Maio venivano così evidenziate: “Luigi Di Maio lo ha detto a chiare lettere: ‘Questo è un sistema che va cambiato, nel primo decreto di questo governo aboliamo la pubblicità sul gioco d’azzardo’. È una battaglia che il Movimento 5 Stelle combatte insieme alle associazioni da anni e gli ultimi dati Caritas sulla dipendenza degli adolescenti bastano a spiegarne i motivi. Inauguriamo la legislatura ponendo un freno a un fenomeno dilagante eppure fin qui ignorato: uno stop a pubblicità, sponsorizzazioni, liberalizzazioni selvagge, conflitti d’interesse che il Movimento 5 Stelle denuncia da 5 anni in Parlamento e che hanno reso l’Italia una Las Vegas diffusa, dove il settore è il più fiorente in Europa e tra i primi quattro al mondo”. Il Decreto Dignità colpirà quindi duramente il settore del gioco ed in piena estate 2018 Di Maio sottolineava che: “Da una ricerca Caritas risulta che chi è a rischio ludopatia viene attratto proprio dalla pubblicità (cosa che sarà smentita lo stesso anno da una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità ndr) Per questo motivo il Governo esprime parere favorevole all’emendamento che propone di innalzare dal 5% al 20% la sanzione in rapporto al valore della sponsorizzazione pubblicitaria per chi promuove con qualsiasi mezzo il gioco d’azzardo”. E rincara la dose: “Sapere che tante madri e tanti padri di famiglia, ma anche tanti minori non giocheranno più d’azzardo perché io gli ho tolto la pubblicità e non cadranno più in tentazione, per me è un orgoglio, è una di quelle cose che mi fa stare meglio. Ho abolito la pubblicità sul gioco, che significa che i 100 miliardi che fino a quest’anno sono stati spesi in azzardo alle famiglie italiane, siccome combatteremo la piaga dell’azzardopatia, potranno essere spesi nelle imprese e negli esercizi commerciali.”. E non risparmia anche il Cavaliere: “Berlusconi preoccupato per Dl Dignità? Forse perché abbiamo tutelato gli interessi delle fasce più deboli e non quelli delle lobby del gioco d’azzardo tanto care alle sue TV (anche qui dato sbagliato, visto che la gran parte della pubblicità del gioco pubblico transitava sui canali satellitari a pagamento ndr). E che dire della sua proposta di sostituire le slot con i flipper: “D’ora in poi, per utilizzare le slot machine bisognerà usare il codice fiscale, come si fa per i distributori delle sigarette. Questo significa che i minori non le potranno utilizzare mai più e sarà un deterrente anche per i maggiorenni. Poi dovremo limitare sempre di più le slot machine. Ho lanciato una campagna per i baristi ‘rimettete i flipper nei bar e togliete le slot machine’. I flipper non hanno mai fatto male a nessuno”. Nell’autunno dello stesso anno Di Maio dichiara che: “Tra le misure che intendiamo realizzare nel 2018, c’è la delega del riordino del settore dei giochi. Con il Decreto Dignità abbiamo abolito la pubblicità del gioco d’azzardo, adesso bisogna togliere tutti i centri slot vicino alle scuole, ai parchi pubblici, dalle zone dove ci sono bambini e famiglie. Meno centri slot ci sono meglio è. Il 2018 sarà l’anno in cui faremo queste cose sul gioco d’azzardo”. Il 2018 si conferma l’anno in cui Di Maio attacca più duramente il gioco pubblico, mirando soprattutto a colpire il settore dell’intrattenimento. Sulla Manovra ed il Dl Fiscale varati dal Governo Di Maio annunciò di aver: “aumentato la tassazione sul gioco d’azzardo perché crediamo sia una piaga sociale da combattere”. In particolare i soggetti colpiti sarebbe stati slot e vlt. Sempre quell’anno, nel contratto del “Governo del Cambiamento” voluto da Di Maio e Salvini, si riporta che: “Con riguardo alla problematica del gioco d’azzardo, sono necessarie una serie di misure per contrastare il fenomeno della dipendenza, che crea forti danni sia socio sanitari che all’economia sana, reale e produttiva, tra le quali: divieto assoluto di pubblicità e sponsorizzazioni; trasparenza finanziaria per le società dell’azzardo; strategia d’uscita dal machines gambling (Slot machines, videolottery) e forti limitazioni alle forme di azzardo con puntate ripetute; obbligo all’utilizzo di una tessera personale per prevenire l’azzardo minorile; imposizione di limiti di spesa; tracciatura dei flussi di denaro per contrastare l’evasione fiscale e infiltrazioni mafiose. Analogamente, si rende necessaria una migliore regolazione del fenomeno, attraverso strumenti quali, ad esempio, l’autorizzazione all’installazione delle slot machine – VLT solo in luoghi definiti (no bar, distributori, ecc), limitazioni negli orari di gioco e l’aumento della distanza minima dai luoghi sensibili (scuole e centri di aggregazione giovanile)”.

Nel 2019 Di Maio rinnova le sue critiche al settore, prendendo addirittura in giro gli operatori del gioco legale: “E’ chiaro che i concessionari del gioco d’azzardo stiano provando ad inscenare una protesta bloccando le slot e dicendo ‘adesso come lo pagate il Reddito di Cittadinanza?’. Io chiedo a tutti gli operatori che stanno portando avanti questa protesta del blocco delle slot andate avanti: più le tenete spente più la gente spenderà i soldi in economia reale, virtuosa che ci consentirà di aumentare il gettito dello Stato e di pagare tutte le misure che abbiamo messo nella Legge di Bilancio. Credo che queste proteste siano goffi tentativi di una classe economica di questo Paese minoritaria e che non ha mai contribuito allo sviluppo di poter mettere cittadini contro cittadini”. Ad agosto, mese tra i “preferiti” di Di Maio per attaccare il gioco, il vicepremier se la prende anche con l’Agcom: “Con il decreto dignità avevamo stabilito che entro il 10 agosto sarebbe stata vietata la pubblicità sui giochi. L’Agcom che è un’autorità indipendente ha emanato delle linee guida che permettono ai concessionari di gioco d’azzardo di fare nuova pubblicità stipulando nuovi contratti. Questo mi fa “incazzare”. Le persone che hanno diramato le linee guida del decreto dignità sono in scadenza di mandato, ma dovrebbero comunque dimettersi. Li rimuoveremo dal loro incarico, ma questo potrebbe non bastare per bloccare le linee guida. Per questo stiamo valutando un ricorso al Tar e se fare un decreto legge per andare contro le linee guida. Il governo e il parlamento hanno fatto una legge e l’Agcom l’ha stravolta. Ci sono milioni di giovani che sono finiti nel gioco d’azzardo e ci sono finiti per l’80% dei casi guardando uno spot. Tanti ragazzi e tanti padri di famiglia si sono rovinati proprio perché hanno visto uno spot di qualche idolo sportivo. Il 10 agosto deve entrare in vigore il divieto assoluto di fare pubblicità in Italia. Lo abbiamo promesso e lo faremo”.

 

Federico D’Inca – Rapporti con il Parlamento

D’Incà (M5S): “Dai giochi lo Stato prende una parte che poi spende in misura multipla per curare milioni di azzardopatici”. Marattin (PD): “La pubblicità di slot e vlt è pari a zero. Decreto, una misura sloganistica”

31/07/2018

“Ci hanno accusati di aver alzato il Preu, cosa che è vera, per finanziare tutta la parte del Decreto che riguarda la decontribuzione per gli under 35. Ma siamo anche il primo Governo in tutta Europa che toglie la pubblicità al gioco d’azzardo. Questa è una cosa bella, è ben fatta ed è giusta. Basta con gli sponsor del gioco d’azzardo sulle magliette dei calciatori o calciatori, personaggi sportivi o altre persone con una forte immagine in tv che sono sponsor del gioco d’azzardo. Perché è gioco d’azzardo, è azzardopatia, non è ludopatia che è semplicemente giocare qualche volta per divertirsi. Non è un gioco ludico”. Federico D’Incà, deputato del Movimento 5 Stelle, è intervenuto così ieri a Sky Tg24, in un confronto con il deputato del PD, Luigi Marattin.

 

Stefano Patuanelli – Agricoltura

Patuanelli (min. Sviluppo Economico): “Sindaci fanno scelte difficili e scomode, come normative su gioco d’azzardo. Atto contro sindaco di Cattolica è un messaggio intimidatorio”

21/01/2020

“Probabilmente un messaggio intimidatorio per il nostro sindaco di Cattolica, Mariano Gennari: sabato notte qualcuno ha tagliato le gomme della sua auto. Lui sta lavorando molto sul territorio, ha continuato il ministro, anche con scelte difficili e a volte scomode, come la normativa che è appena entrata in vigore e che vieterà il gioco d’azzardo in prossimità dei luoghi sensibili. Sono vicino a lui e a tutti i sindaci d’Italia. Loro vivono i problemi dei territori da vicino e sono il punto di riferimento principale per le istituzioni e per i cittadini.” E’ quanto ha detto il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli riguardo all’episodio che ha visto coinvolto il sindaco di Cattolica, nella provincia di Rimini, Mariano Gennari, al quale hanno tagliato le gomme dell’auto.

 

Partito Democratico

Lorenzo Guerini – Difesa

Operazione Jackpot, Guerini (Ministro Difesa): “Un’altra vittoria della legalità contro la criminalità organizzata”

11/02/2020

“Il mio più grande apprezzamento ai carabinieri del Comando provinciale di Roma. Complimenti per l’operazione condotta oggi, un’altra vittoria della legalità contro la criminalità organizzata. Un presidio quotidiano, il vostro, nelle realtà più difficili del paese, grazie per lo straordinario impegno che rende tutti noi orgogliosi”. E’ quanto ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in merito all’operazione denominata “Jackpot” condotta dai Carabinieri del comando provinciale di Roma, nelle province di Roma, Viterbo, Terni, Padova, Lecce, in Spagna ed in Austria, e che ha portato all’arresto di 38 persone e al sequestro di beni per 15 milioni di euro. Tra gli arrestati anche un ex boss della Banda della Magliana, Salvatore Nicitra, che ha negli anni monopolizzato l’area a nord della Capitale, assumendo il controllo, con modalità mafiose, del settore della distribuzione e gestione delle apparecchiature per il gioco d’azzardo, imposte con carattere di esclusività alle attività commerciali di Roma e provincia. lp/AGIMEG

 

Andrea Orlando – Lavoro

Orlando (PD) ad Agimeg: “Difficile che le sale giochi possano riaprire con l’arrivo del virus inglese. In altre attività maggiori possibilità di controllo delle entrate rispetto a quelle di gioco”

21/01/2021

“Purtroppo è uno dei comparti che ha sofferto di più come tutti quelli legati direttamente alla socialità. Mi sembra difficile che mentre arriva il virus inglese possano riaprire le sale giochi e bingo”. E’ quanto ha affermato ad Agimeg l’esponente del Partito Democratico, Andrea Orlando in merito alla prolungata chiusura delle sale giochi, scommesse e bingo. “La differenza con un negozio è che in quelle attività si può entrare uno alla volta, mentre per giocare al bingo devono esserci più persone contemporaneamente. Non mi risulta che le sale giochi siano aperte in altri paesi d’Europa. Dunque, o siamo più bravi degli altri o forse dovremo fare come loro purtroppo”.

Giochi, Orlando (min. giustizia): “Aumentare la tassazione sul gioco per aiutare le fasce più povere della popolazione”

30/03/2017

Un intervento a favore delle fasce più povere della popolazione, da finanziare aumentando la tassazione sul gioco. E’ quanto ha proposto, nel dibattito congressuale del Pd, il ministro della giustizia Andrea Orlando. “In Italia – ha detto – ci sono 4,6 milioni di persone sotto la soglia della povertà”. Orlando chiede, quindi, al Pd di far propria la proposta dell’Alleanza contro la povertà: ogni nucleo familiare dovrebbe ricevere una somma pari alla differenza fra la soglia di povertà e il reddito effettivo. “Il primo step, da 1,8 miliardi, si può finanziare con una maggior tassazione sul gioco che nel 2016 ha avuto un giro d’affari di 95 miliardi. Non solo sarebbe giusto, ma servirebbe alla crescita, perché quei soldi finirebbero automaticamente nei consumi”.

Giochi, Orlando (min. Giustizia): “Con depenalizzazione reati, azzardo escluso, risolto problema espansione diritto penale”

14/12/2016

“Con il decreto legislativo 15 gennaio 2016, n. 8, la sanzione di natura penale dell’arresto fino ad un mese o dell’ammenda da euro 10 a euro 206, prevista dall’articolo 726 codice penale per gli atti contrari alla pubblica decenza, è stata trasformata in sanzione amministrativa (essendo divenuto amministrativo l’illecito), con un minimo di euro 5.000 e un massimo di euro 10.000. Le disposizioni contemplate nel decreto legislativo citato, tra le quali quella sulla depenalizzazione della sopra indicata fattispecie, hanno dato attuazione alla delega parlamentare, di cui alla legge 28 aprile 2014, n. 67, recante « Deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio. Disposizione in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili ». Il Governo è stato, pertanto, delegato dal Parlamento ad adottare uno o più decreti legislativi per la riforma del sistema sanzionatorio, nel rispetto di determinati principi e criteri direttivi (articolo 76 della Costituzione), tra i quali rientra anche la previsione di trasformare in illeciti amministrativi tutti i reati, per i quali è prevista la sola pena pecuniaria della multa o dell’ammenda (ad eccezione di alcune materie che restano sanzionate penalmente: edilizia e urbanistica; ambiente, territorio e paesaggio; alimenti e bevande; salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; sicurezza pubblica; giochi d’azzardo e scommesse; armi ed esplosivi; elezioni e finanziamento ai partiti; proprietà intellettuale e industriale) ed alcuni reati contemplati dal codice penale, relativi a fatti ritenuti di minore offensività, il cui bene-interesse può ritenersi adeguatamente tutelato anche mediante il ricorso alla sanzione amministrativa”. E’ quanto afferma in Aula alla Camera il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, rispondendo ad un’interrogazione presentata dal deputato Lacquaniti (Pd) sugli effetti della depenalizzazione di alcuni reati. “Al Governo – prosegue il ministro – è stata, dunque, demandata l’attuazione dei decreti legislativi secondo i principi e i criteri direttivi stringenti contenuti nella legge di delegazione delle Camere, che individuano le modalità da seguire e gli obiettivi da realizzare, delimitando il margine di manovra riservato all’esecutivo. La strategia di riduzione dell’area del penalmente rilevante, che è realizzata con l’intervento normativo oggetto della presente interrogazione tramite lo sfoltimento del sistema delle incriminazioni sulla base di criteri razionali (cosiddetta depenalizzazione « in astratto »), ha inteso ovviare alla evidente e attuale criticità connessa a una espansione ipertrofica del diritto penale, che rischia di determinare effetti particolarmente insidiosi, consistenti, da un lato, nello svilimento della serietà che occorrerebbe, invece, riconoscere alla pena e al ricorso ad essa, dall’altro, nella circostanza che l’eccesso di prescrizioni provoca inevitabilmente disorientamento e acutizza il problema della conoscibilità delle norme penali da parte dei cittadini: la possibilità di incorrere nella commissione di un reato finisce, invero, col dipendere sempre più dal caso, aggravando in tal modo la perdita di legittimazione dell’intervento punitivo medesimo”.

 

Dario Franceschini – Beni culturali

Franceschini (Min.Cultura): “Risanamento Reggia di Caserta anche con proventi del Lotto”

22/05/2014

“La Soprintendenza, nel passato decennio, ha posto in essere iniziative per garantire la conservazione e potenziare la fruizione della reggia di Caserta, fra cui si segnalano gli interventi di risanamento delle coperture finanziati con proventi del gioco del lotto e i lavori di restauro e valorizzazione funzionale degli appartamenti storici, del parco monumentale, della Castelluccia e delle Cavallerizze e di potenziamento dei servizi di accoglienza al pubblico, finanziati con fondi regionali di fonte europea. La Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania ha, inoltre, reperito fondi derivanti dai proventi del gioco del lotto per fronteggiare la situazione di emergenza causata dalla tempesta di vento scatenatasi sulla reggia nel mese di dicembre 2013”. Lo dice rispondendo a un’interrogazione in Senato sullo stato di conservazione della Reggia di Caserta,  il  Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.

Camera: Fondi dal Lotto. Franceschini (Min.Cultura), “Nessuna discriminazione su distribuzione geografica”

02/05/2014

“Il legislatore non ha mai inteso operare delle discriminazioni di carattere geografico, privilegiando un’area piuttosto che l’altra” ha chiarito in Aula alla Camera il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini rispondendo ad una interrogazione del Gruppo Misto che chiedeva un intervento perequativo che stabilisse una soglia minima da destinare ad ogni territorio provinciale”. L’on. Bruno aveva infatti evidenziato che in ambito culturale “nessun intervento sia stato effettuato in Calabria nei progetti speciali finanziati nel 2012″. E che“oltre al fondo unico per lo spettacolo, il settore culturale viene finanziato con dei fondi detti «extra fus», cioè, per esempio, il gioco del lotto o il 5 per mille”. “Le norme che regolano l’assegnazione dei contributi del FUS – ha continuato Franceschini – sono determinate con decreti ministeriali sempre d’intesa con la Conferenza unificata. Quindi, nessun criterio di ammissibilità previsto può penalizzare un tema di appartenenza territoriale”.

 

Liberi e Uguali

Roberto Speranza – Salute

Speranza (min. Salute): “Prosegue monitoraggio delle attività dell’Osservatorio nazionale sul Gap”

24/10/2019

“Tra le importanti iniziative che intendo confermare c’è il monitoraggio delle attività dell’Osservatorio nazionale sul disturbo da gioco d’azzardo”. Sono le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, in audizione nella XII Commissione alla Camera sulle linee programmatiche del suo dicastero.

 

Forza Italia

Renato Brunetta – Pubblica amministrazione

Brunetta (FI): “Tra tasse ‘etiche’ della Manovra, una vera e propria stangata sul settore dei giochi”

17/12/2019

“L’errore di politica economica compiuta dal Conte 2 è stato quello di confermare le costose misure assistenzialiste introdotte dal Governo gialloverde, ovvero reddito di cittadinanza e quota 100. Due misure che, per la crescita economica, si sono rivelate del tutto inutili se non dannose. Ci sarebbe voluto un impegno deciso per toglierle e destinare le risorse così risparmiate per la riduzione delle tasse. Tasse che, invece, sono aumentate, soprattutto sui consumi e sulle imprese, per effetto dell’introduzione di diverse tasse “etiche” come la plastic tax, la sugar tax, la tassa sulle auto e una vera e propria stangata sul settore dei giochi”. E’ quanto ha detto Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia.

Brunetta (FI): “Il gioco, se è sociale, è cultura e bisogna quindi investire su formazione sia degli operatori sia dei fruitori per combattere la ludopatia”

28/11/2019

dai nostri inviati – “Contro il settore del gioco d’azzardo c’è troppa ideologia. Le persone del settore del gioco d’azzardo, sia i fruitori sia coloro che lo offrono, sono considerate senza etica. Per il Governo è semplice tassare sempre di più il settore del gioco d’azzardo, perché la popolazione lo accetta più agevolmente considerandola una tassazione etica. La cultura cattolica e burocratica della nostra società ha relegato il settore in un ghetto, ma noi dobbiamo cambiare questa tipologia di cultura e salvaguardare l’anima ludica delle persone che è insopprimibile. Il gioco è cultura se è sociale, e quindi credo che si debba investire sulla formazione sia degli operatori che dei fruitori su questo tema per evitare che diventi patologico”. E’ quanto ha detto il deputato Renato Brunetta (FI) durante la presentazione del Primo Rapporto sul Gioco Pubblico.

Brunetta (FI) ad Agimeg: “Stato ed istituzioni facciano un passo indietro su tassazione del settore del gioco. Non può essere utilizzato solo per fare cassa”. Ecco il video

28/11/2019

dai nostri inviati – “Il gioco viene visto sempre come la vacca da mungere, partendo evidentemente da un pregiudizio: il gioco fa male al pari di alcol, sigarette, e della benzina. Così, quando servono soldi si tassa il settore. Questo la dice lunga sul pregiudizio. Il gioco è un fatto naturale: il gioco del bambini, il gioco come cultura. Credo andrebbe ripensato l’intervento dello Stato e delle istituzioni nei confronti del gioco. Certo, questo fa anche male, pensiamo alla ludopatia e al gioco criminale. Un atteggiamento di questo tipo, ossia di uso del gioco con una tassazione etica al contrario che è semplicemente uno sfruttamento di una componente fondamentale umana per fare cassa, credo sia il modo peggiore di gestire un intero settore che dà lavoro a 100mila persone”. E’ quanto ha detto ad Agimeg il deputato Renato Brunetta (FI) a margine della presentazione del Primo Rapporto sul Gioco Pubblico.

Giochi, Brunetta (FI) a Agimeg: “Gli interventi sui giochi previsti dalla Stabilità mostrano la grave confusione mentale del Governo”

11/11/2015

“L’attuale gestione del settore giochi è un chiaro esempio dello stato di grave confusione mentale da parte del Governo. La legge di Stabilità non può essere portata avanti in questo modo, con interventi che alla fine penalizzano sia la filiera industriale del settore sia lo stesso Erario visto che alcune manovre saranno di fatto inesigibili o porteranno meno risorse di quelle previste”. E’ quanto dichiarato ad Agimeg da Renato Brunetta, capogruppo alla Camera per Forza Italia.Tra gli interventi previsti dal Governo in Stabilità c’è anche un aumento del Preu che potrebbe portare nelle casse dello Stato circa 500 milioni di euro. Una stima che lascia qualche dubbio. “E’ evidente – prosegue Brunetta – che i fallimenti degli anni precedenti non sono serviti a nulla ed anche questa tassa, lanciata nel calderone degli interventi per recuperare risorse economiche spese in malo modo in altri settori, non produrrà  gli effetti sperati anzi, come detto, penalizzerà  tutti”.  In due anni in effetti l’aumento del prelievo fiscale sul settore, a diverso titolo, su aggi e Preu è stato – come riportato da Sistema Gioco Italia – superiore ai 3 miliardi e tanti concessionari hanno lamentato condizioni insostenibili per chi opera nella rete legale, mentre si rischia di lasciar spazio alla rete illegale.  L’ultima stabilità ad esempio prevedeva una tassa da 500 milioni per la filiera della slot, ma sono stati versati solo circa 280 milioni: “E’ una Stabilità  poco solida – sottolinea Brunetta – e non si possono non guardare gli errori del passato e questo Governo, è evidente, sta commettendo un altro passo falso e, nel caso del settore del gioco, si rischia davvero con questi interventi di ridare vigore a chi opera nell’illegalità”.

On. Brunetta “Da nuovi giochi 250 milioni di euro per coprire parte della cancellazione dell’Imu”

04/02/2013

Per coprire la cancellazione dell’Imu, ci saranno nuovi giochi, accise su alcol e tabacco. A dichiararlo è l’on. Brunetta in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. La copertura strutturale della cancellazione dell’Imu avverrà per “250 milioni di euro da nuovi giochi, 990 dal contrasto all’illegalità, 700 dall’accise sul tabacco, 150 dalla tassa sui succedanei, 900 dal contrasto al contrabbando, 1015 dall’accise sull’acol. In tutto circa 4 miliardi”.

 

Maria Stella Gelmini – Affari regionali

Chiusura attività, Gelmini (FI): “Ristoranti, bar, sale da ballo, sale giochi, palestre e piscine hanno bisogno di aiuti subito e non di promesse”

26/10/2020

“Il settore del commercio è in ginocchio e le nuove restrizioni in arrivo con l’ennesimo Dpcm rischiano di dare il colpo di grazia a migliaia di imprese e a centinaia di migliaia di lavoratori”. E’ quanto ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. “I numeri forniti dal presidente di Confcommercio Sangalli fanno gelare il sangue: da inizio lockdown sono andati persi 24 miliardi di euro di fatturato, e con le nuove misure del governo si perderanno altri 470 milioni al mese; rischiano di chiudere 50 mila aziende”, ha detto, sottolineando la necessità di indicare subito gli interventi per il ristoro che saranno maggiormente danneggiate da queste ulteriore stretta. “Ristoranti, bar, pub, sale da ballo, sale giochi, sale per ricevimenti, organizzazioni congressuali e anche palestre e piscine: tutte le attività che rischiano di pagare il prezzo di una nuova stretta hanno bisogno di aiuti subito e non di promesse. I risarcimenti stavolta dovranno essere immediati, mentre per i lavoratori dipendenti di queste attività servono ammortizzatori sociali tempestivi”, ha concluso.

Mozione Mazzetti e Gelmini (FI): “Indagine China truck, interessi anche nella gestione di sale giochi”

23/12/2019

I deputati Mazzetti e Gelmini (FI) hanno presentato una mozione che impegna il Governo: “ad incrementare i controlli di competenza su tutto il distretto industriale di Prato, al fine di contrastare e reprimere gli illeciti connessi al mondo del lavoro, anche attraverso iniziative per lo stanziamento di maggiori risorse economiche in favore degli organi di vigilanza, in modo particolare gli ispettorati del lavoro e, in raccordo con le regioni, le Asl; ad adottare le iniziative di competenza per incrementare la dotazione organica della Guardia di finanza di Prato, del corpo magistratuale ed amministrativo degli uffici giudiziari di Prato e dei locali uffici dell’Agenzia del territorio, svincolando questi ultimi dalle « missioni » stabilite dal Ministero dell’economia e delle finanze; a valutare, per l’inquadramento nella fascia più elevata della questura di Prato, l’utilizzazione di nuovi parametri, oltre a quelli già previsti dalla normativa vigente – basati sostanzialmente su territorio ed abitanti – per garantire un maggiore equilibrio tra le peculiarità degli specifici contesti territoriali, la valenza criminologica degli stessi ed il numero di agenti a disposizione, al fine di rispondere alle attuali esigenze di sicurezza; ad adottare iniziative per garantire, a livello nazionale, informazioni e supporto ai lavoratori, anche attraverso l’attivazione e la pubblicizzazione, considerate le specificità idiomatiche, di un numero telefonico nazionale di pubblica utilità presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per consentire la denuncia di illeciti lavorativi, che assicuri adeguate forme di tutela del denunciante; a promuovere, per quanto di competenza, l’utilizzo dei servizi pubblici per l’impiego nel reclutamento della manodopera attraverso iniziative volte ad introdurre sgravi fiscali, assicurativi, previdenziali o burocratici, in particolare a favore delle aziende del tessile che operano nella legalità; a promuovere, con riferimento alle aziende virtuose del tessile, semplificazioni ed agevolazioni in relazione agli adempimenti previsti dalla vigente normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; ad adottare iniziative per implementare un sistema di sostegno alle imprese produttrici che consenta loro di collegare il prezzo dei beni al costo di produzione”. Nelle premesse i deputati hanno sottolineato che “« mondo sommerso », secondo quanto affermato dal procuratore generale, dottor Giuseppe Nicolosi, si è traslato in un fenomeno di criminalità di tipo mafioso, dove la malavita cinese gestisce imponenti traffici di denaro liquido da reinvestire in attività apparentemente lecite. Come rivelato da un’indagine del 2018 della direzione distrettuale antimafia di Firenze, denominata « China truck », le due economie s’intrecciano e si alimentano osmoticamente. Questa indagine ha condotto in carcere, assieme a decine di nostri connazionali, il presunto capo della triade italiana Zhang Naizhong: questa persona è considerata dagli organi inquirenti « il capo dei capi », colui, che, proprio da Prato, comandava mezza Europa. Le accuse contro la sua organizzazione sono paradigmatiche della capacità dell’organizzazione di diversificare gli interessi, anche criminali, dei clan cinesi. Si va dal trasporto merci, alla gestione di sale giochi e centri benessere sino al traffico internazionale di rifiuti”, ha concluso.

Gelmini (FI): “La Manovra? Una tragedia totale. Nuove tasse su giochi, imballaggi di plastica e sugar tax”

25/10/2019

“È una tragedia totale, con la loro miopia rischiano davvero di distruggere il Paese. Intanto, in piena sintonia con la peggiore tradizione delle sinistre, stanno attaccando la casa, un bene prezioso e vitale per gli italiani: aumentano le imposte ipotecarie e catastali, aumenta la cedolare secca sugli affitti (dal 10 al 12,5%), rincarano le imposte di registro sui contratti di compravendita (da 50 a 150 euro). E poi mettono nuove tasse sui giochi, sugli imballaggi di plastica, hanno persino inventato la famigerata sugar tax. Sembra, ma mai dire mai, che siano salve – ne sarà addolorato il ministro Fioramonti – le merendine”. E’ quanto ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati intervistata da Affaritaliani.it, commentando la Manovra.

Decreto Dignità, Gelmini (FI), E’ ironico: stop alla pubblicità finanziato con aumento Preu

03/08/2018

“C’è un’involontaria ironia in questo provvedimento che, da un lato, pone norme severe – apparentemente, no? – per ridurre il gioco; dall’altro, però, queste norme rischiano di alimentare il gioco illegale, quello più pericoloso gestito dalla criminalità”. Lo ha detto ieri nelle dichiarazion i di voto. l’on. Mariastella Gelmini (FI) “Ma dov’è questa ironia? Sta nel fatto che, da un lato, a parole voi dite che questo provvedimento è contro la ludopatia; dall’altro, però, sapete come lo finanziate questo provvedimento? Attraverso il gioco d’azzardo, attraverso il provvedimento del PREU, che è il prelievo erariale sulle slot machine”.

Decreto Dignità, Gelmini (FI), “Governo demonizza il gioco, ma continua a far cassa con le slot”

26/07/2018

Sulla copertura finanziaria del decreto Dignità “si rileva una contraddizione alquanto evidente”. Lo hanno sostenuto l’on. Mariastella Gelmini e altri deputati di Forza Italia – nella pregiudiziale al decreto respinta ieri a Montecitorio – in cui chiedevano alla Camera di non esaminare il provvedimento. “Mentre il gioco d’azzardo viene demonizzato, e l’impegno nel contrasto alla ludopatia trova grande spazio nel testo, sullo stesso gioco si continua a contare per fare cassa” spiega la Gelmini. “Dall’aumento del Preu, il prelievo erariale unico su slot machine e videolotterie, si creerebbe infatti un maggior gettito di oltre 200 milioni di euro l’anno. Nello specifico 195,5 per il 2019 e 234 per il 2020, come specificato dalla relazione tecnica, che spiega come le maggiori entrate in questione coprirebbero gli oneri derivanti dall’introduzione del divieto di pubblicità. Nel testo si evince infatti come dallo stop alla pubblicità dei giochi ci sarebbe dal 2019 una perdita di gettito di 200 milioni”.

E la Gelmini conclude “è evidente che ci troviamo dinnanzi ad un provvedimento contraddittorio e confuso, dove non si riesce a scorgere, nemmeno sommariamente, una visione di medio-lungo periodo della struttura produttiva e occupazionale del Paese: garantire « la dignità dei lavoratori e delle imprese » e ridurre il lavoro precario non significa irrigidire il mercato, mettere un freno a mano alla crescita e attaccare chi fa impresa, ma significa incentivare le nuove assunzioni e ridurne i costi, implementare politiche industriali capaci di sviluppare nuove iniziative imprenditoriali e, soprattutto, fare in modo che nuovi soggetti di caratura internazionale guardino o tornino a guardare al nostro Paese”.

Decreto Dignità, Gelmini (FI): “Sulla ludopatia il governo è moralista a corrente alternata”

24/07/2018

“Bisogna combattere la ludopatia, ma il decreto Dignità viene finanziato proprio con l’aumento del prelievo sui giochi e sulle slot. Il governo è moralista a corrente alternata. A giovarsene sarà il gioco illegale“. Lo ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, commentando la parte relativa ai giochi del Decreto Dignità.

Decreto Dignità, Gelmini (FI): “La norma sul gioco favorirà la criminalità organizzata”

19/07/2018

“Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sostiene implicitamente che Confindustria – così come tutti gli altri rappresentanti di categorie e i gruppi di opposizione – abbiano frainteso il Decreto Dignità, invitando i vertici di viale dell’Astronomia a leggere con più attenzione il testo. Lo trovo un insulto all’intelligenza e al lavoro di tutti coloro che in questi giorni stanno vivisezionando le misure varate dal Consiglio dei ministri che, nonostante le affermazioni di Conte, produrranno più disoccupazione, meno produzione e favoriranno, in relazione al gioco d’azzardo, la criminalità organizzata. Piuttosto che additare gli altri, il premier si adoperi affinché il decreto venga stravolto. L’unanimità di critiche dovrebbe far suonare qualche campanello d’allarme a Palazzo Chigi”. E’ quanto dichiarato da Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

Gelmini (FI-PDL) ad Agimeg: “Stop alla pubblicità sui giochi solo demagogia. Pronti a presentare molti emendamenti al Decreto Dignità”

11/07/2018

“Lo stop alla pubblicità sui giochi è solamente demagogico, ci chiediamo quali coperture economiche siano state trovate per non sfasciare questo settore che genera 10 miliardi di entrate erariali l’anno. Sicuramente presenteremo molti emendamenti al Decreto Dignità ed alcuni toccheranno anche il tema della pubblicità sui giochi”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg l’onorevole Mariastella Gelmini (FI-PDL).

Legge di stabilità: Gelmini (Pdl), “presenteremo emendamenti anche su sanatoria slot”

05/11/2013

La sanatoria slot, prevista dal decreto sull’Imu, “è stata, insieme ad altri temi, oggetto di una riunione del nostro gruppo parlamentare per definire gli emendamenti e i profondi cambiamenti che vogliamo apportare alla legge di stabilità”. Lo ha detto, intervenendo nel corso del programma Piazza pulita, la deputata del Pdl Maria Stella Gelmini, aggiungendo che la sanatoria per le penali slot “è un punto che ha giustamente suscitato scandalo: si tratta di una forma di condono che i signori delle slot non meritano”.

Gelmini, possibile abolire Imu con tasse sui giochi

09/01/2013

“L’abolizione dell’Ici era possibile, così come oggi è possibile l’abolizione dell’Imu attraverso una tassazione degli alcolici, dei giochi”. Anche Maria Stella Gelmini (Pdl) interviene sul problema Imu e sulla soluzione “tassazione sui giochi”, aggiungendo che, se dovesse vincere le elezioni, “il primo atto del governo Berlusconi sarà quello di abolire l’Imu sulla prima casa, non sulle case di lusso ma su quelle delle persone normali. Abbiamo studiato le coperture, non è un promessa che non trovi fondamento nei bilanci dello Stato”.

 

Lega

Erika Stefani – Disabilità

Ludopatia, “congelata” proposta di legge Stefani (Lega) al Senato su lotta alla dipendenza

19/07/2018

A seguito della nomina di Erika Stefani a ministro degli Affari Regionali, è stata congelata la proposta di legge presentata in Aula al Senato nei primi giorni di legislatura, sulle “Misure di contrasto al fenomeno della ludopatia e razionalizzazione dei punti di rivendita di gioco pubblico”. La proposta verrà ripresentata da altri senatori della Lega e mira alla “riduzione dell’attuale frazionamento e frammentazione dei punti di offerta di gioco esistenti sul territorio, tale da renderne impossibile il controllo da parte degli organi a ciò deputati, e dove non è parimenti possibile assicurare l’idonea professionalità degli operatori a tutela delle fasce più deboli di giocatori, ovvero dei minorenni a cui il gioco è vietato e a stimolare l’adeguamento professionale degli operatori del gioco legale, contrastare il gioco illegale o irregolare, e limitare gli eccessi di gioco che possono favorire l’insorgenza di gioco d’azzardo patologico”, stabilisce, così dei nuovi criteri per installare apparecchi da intrattenimento, vietando la loro installazione “presso esercizi commerciali con attività principale diversa dalla commercializzazione dei prodotti di gioco pubblico che abbiano una superficie inferiore ai 20 metri quadrati, oltre che negli stabilimenti balneari, nei circoli privati, nei centri di raccolta scommesse che raccolgono in Italia per conto di operatori esteri e nelle sale pubbliche da gioco dove, in aggiunta, è vietata anche l’installazione delle VLT”. La proposta di legge riconfigura “il sistema del contingentamento ovvero il numero massimo di congegni che è consentito installare in rapporto alla superficie dei locali destinata alla vendita o all’attività economica e sociale nei bar, nei ristoranti e negli alberghi riducendo il numero massimo di apparecchi installabili rispetto al numero oggi consentito”. Infine “si prevedono nuove disposizioni in materia di orario, al fine di evitare che la possibilità dell’accesso al gioco, a qualsiasi orario del giorno e della notte, possa favorire in maniera indiscriminata la dipendenza, almeno per i dispositivi fisici e una regolamentazione più stringente riguardo l’ubicazione geografica dei dispositivi, stabilendo norme sulla distanza tra questi ultimi e i luoghi sensibili”.

Senato: Stefani (Lega), no a depenalizzazione reati legati a scommesse

05/07/2013

“Non posso in alcun modo sottoscrivere la depenalizzazione di reati quali quelli concernenti gli spettacoli e le pubblicazioni oscene ovvero gli atti osceni, di quelli riguardanti violazioni, anche apparentemente di minore importanza, delle disposizioni in materia di sicurezza del lavoro, e quelle in materia di gioco e scommesse”. Lo ha detto la senatrice leghista Erika Stefani, intervenendo in Commissione Giustizia al Senato nel corso del dibattito sul ddl depenalizzazione. “Se, fermo restando il principio di effettività delle sanzioni – ha aggiunto la senatrice – si può sicuramente convenire sul fatto che molti reati di minori gravità andrebbe derubricati a illeciti civili o a illeciti amministrativi, al fine di decongestionare l’attività delle corti penali e di diminuire il numero dei reclusi, non ci si deve però spingere fino al punto di depenalizzare, così sopprimendo l’unica sanzione con un reale potere dissuasivo, anche comportamenti che presentano un’oggettiva gravità”.

 

Giancarlo Giorgetti – Sviluppo economico

Governo, al sottosegretario Giancarlo Giorgetti delega di funzioni alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Tra i punti anche la promozione per riordino e rafforzamento scommesse sportive

06/07/2018

“Promozione delle misure per il riordino e il rafforzamento della disciplina delle scommesse sportive nonché per la prevenzione della manipolazione delle relative competizioni”. E’ quanto previsto tra le funzioni del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Giancarlo Giorgetti, al quale è stato data la delega ad “esercitare le funzioni di impulso, coordinamento, monitoraggio, verifica e valutazione, nonché ogni altra funzione attribuita al Presidente del Consiglio dei ministri in relazioni all’attuazione e all’aggiornamento del programma di Governo”. Il decreto contenente la delega è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Giorgetti (sottosegr. presidenza del consiglio): “Fiero del lavoro fatto in tema di scommesse sui campionati che coinvolgono i minori”

15/05/2019

“Abbiamo parlato spesso della possibilità di abolizione delle scommesse dalla Lega Pro in giù, fino alla Serie D. Di questo la ringrazio per quello che ha anticipato prima. La ratifica di Magglingen è molto importante, grazie al voto della nostra nazione dal prossimo anno 25 nazioni, compresa la nostra, vieteranno la pratica delle scommesse all’interno dei campionati under 21 e dei campionati di primavera dove ci sono dei minorenni”. Lo ha detto Domenico Furgiuele (Lega) alla Camera in occasione dell’audizione in Commissione Cultura del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Giancarlo Giorgetti, nell’ambito dell’esame in sede referente del disegno di legge recante deleghe al governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione. “Sulle scommesse sono fiero del lavoro fatto. E tanto deve essere ancora fatto. Purtroppo nei campionati non professionistici avviene di tutto. C’è un coordinamento delle forze di sicurezza e dell’Agenzia delle Dogane che monitorano i flussi, che purtroppo non avvengono su territorio nazionale. Se avvenissero qui sarebbero più facilmente perseguibili, ma si deve andare in Asia per trovare i soggetti che muovono questo tipo di situazioni”, ha risposto il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Giancarlo Giorgetti.

Giorgetti (sottosegr. presidenza del consiglio): “Dal 1° giugno verrà sospesa l’accettazione delle scommesse sulle competizioni sportive riservate ai minori”

15/05/2019

“Con riferimento alla risorse assegnate dal Coni alla società Sport e Salute spa, nel Bilancio 2019, il Governo ha inteso incrementare le risorse destinate allo sport, consapevole della strategicità di tale settore. In particolare, tale sforzo del Governo non può essere identificato solo avendo ad oggetto la dotazione dei capitoli di bilancio, ma anche nella scelta rivoluzionaria di rilanciare concorsi a pronostici che non comportano rischi connessi al gioco d’azzardo, quali il Totocalcio, modificando la percentuale destinata al montepremi prevedendo che una parte dei proventi sia assegnata alla società Sport e Salute spa”. E’ quanto ha detto il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Giancarlo Giorgetti in Commissione Cultura alla Camera nell’ambito dell’esame in sede referente del disegno di legge recante deleghe al governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione. “Sensibile il tema della regolamentazione delle scommesse sportive. Nei mesi scorsi il Parlamento Italiano ha approvato all’unanimità il disegno di ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è stata identificata quale autorità responsabile per la regolamentazione delle scommesse sportive e per l’applicazione di misure di contrasto per le manipolazioni sulle competizioni. Tale convenzione dovrebbe andare o oggi o domani in Gazzetta Ufficiale. Ricordo che la nostra approvazione ha permesso l’entrata in vigore di questa convenzione in tutti i Paesi sottoscrittori della convenzione medesima. A partire dal 1° giugno 2019 sarà sospesa l’accettazione delle scommesse sulle competizioni sportive al momento riservate esclusivamente ai minori di età”, ha aggiunto.

Giorgetti (Sottosegr. Pres. Consiglio dei Ministri): “Avviato dal Governo iter per approvazione del disegno di legge su scommesse sui campionati giovanili”

22/02/2019

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Giancarlo Giorgetti ha informato il Presidente Fip Giovanni Petrucci che il Governo ha avviato l’iter per l’approvazione di un disegno di legge, già approvato in Commissione e previsto in calendario al Senato la settimana prossima, concernente la diffusione delle scommesse sui campionati giovanili. Nei giorni scorsi, il presidente della Fip, Petrucci aveva mostrato delle perplessità, affermando nell’ultimo Consiglio nazionale del Coni: “Proibire la pubblicità sulle scommesse sportive sarebbe penalizzante per lo sport professionistico. Le scommesse sportive sono nate per combattere il toto nero. Inizialmente riguardavano solo il calcio, poi anche il basket e poi via via in parte anche altre discipline. Lo Stato riconosce ufficialmente le scommesse sportive, ma adesso non si capisce perché si debba proibire la pubblicità di un’attività prevista dallo Stato con notevoli conseguenze economiche nel calcio e nel basket, ma anche in altre discipline. Sarebbe un provvedimento davvero penalizzante per le realtà sportive professionistiche”.

Giorgetti (sottosegr. Presidenza del Consiglio): “Stiamo lavorando per aderire alla Convenzione di Magglingen, ma vorrei fare di più: vietare le scommesse su qualsiasi sport dilettantistico”

11/02/2019

“Se si può scommettere su una partita di basket con in campo dieci minorenni allora vale tutto. Io non credo sia possibile tollerarlo. E’ chiaro che il governo si muoverà. Lo sta già facendo”. E’ quanto ha detto Giancarlo Giorgetti, sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, in un’intervista al Corriere della sera in merito all’indagine aperta da Federbasket su presunte scommesse dall’Asia su partite di campionati regionali giovanili in Italia. “Il governo si sta muovendo. Questo è un tema che mi è particolarmente caro. E in parte lo abbiamo affrontato anche con il decreto Dignità”, ha detto. “Stiamo lavorando per aderire alla Convenzione di Magglingen, che prevede una serie di normative che dovrebbero prevenire, individuare e sanzionare la manipolazione delle competizioni sportive regolamentando le scommesse. Finora hanno firmato tre Paesi, noi vorremmo essere il quarto”, ha aggiunto. “Io vorrei fare di più: vietare le scommesse relative a qualsiasi sport dilettantistico. Perché i dilettanti sono più vulnerabili. Si vuole puntare? Va benissimo, ma sugli sport professionistici, per ovvi motivi. Ieri abbiamo avuto una riunione tecnica con i nostri omologhi danesi per vedere che percorso seguire. Sono in contatto continuo con il direttore dell’Agenzia dei Monopoli, Benedetto Mineo; ho un collaboratore, Michele Sciscioli, che si occupa a tempo pieno di questo problema. Sono convinto che otterremo un risultato. Certo il percorso è duro”, ha continuato.

Totocalcio, Giorgetti (sottos. delega allo Sport) : “idea con i Monopoli di restituire allo sport i proventi del Totocalcio”

13/12/2018

“Abbiamo definito con i Monopoli l’idea di restituire il Totocalcio al sistema dello sport. Il Totocalcio così come è adesso è uno strumento morente. E’ un’idea romantica: oggi non rende più niente e ai concessionari non interessa più. Ci sono altre forme di scommesse. Noi invece vorremmo restituire allo sport i proventi del Totocalcio. Magari gli stessi sportivi potrebbero aiutarlo a riemergere. Tra oggi e domani questa idea può diventare realtà”. Lo ha dichiarato Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport.

Giorgetti (Sottosegr. Pres. del Consiglio) su stop pubblicità: “Scommesse hanno aiutato lo sport e la finanza pubblica, ma andava dato un segnale”

16/07/2018

“Il decreto Dignità è soprattutto di carattere sociale, se vogliamo populista, che manda dei segnali precisi. Ma non si vietano le scommesse, si vieta la pubblicità collegata alle scommesse. Pubblicità che attraverso lo sport arriva a tutti e in particolare può influenzare i giovani”. E’ quanto ha chiarito il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. “Questa materia era più di competenza del ministro dell’Economia – ha proseguito –  perché negli ultimi anni il movimento delle scommesse ha aiutato la finanza pubblica. Certo ha aiutato e aiuta anche il mondo dello sport professionistico. Tuttavia un primo segnale, condivisibile, andava dato. Può darsi che questo intervento a gamba tesa possa generare in futuro una forma più corretta di aiuto allo sport da parte di queste realtà. E’ uno stop a un certo tipo di dinamica, proposto non dalla Lega ma dai 5 Stelle. La pubblicità delle scommesse era diventata troppo invadente”, ha concluso.

 

Massimo Garavaglia – Turismo

Garavaglia (Lega): “Per il settore del gioco, c’è ancora il Milleproroghe”. IL VIDEO

03/02/2021

“E’ tutto ancora sospeso. Come dicevo l’altra volta (per il settore del gioco ndr) c’è il Milleproroghe. Bisogna aspettare il Governo, che prima o poi si farà”. E’ quanto ha detto l’on. Massimo Garavaglia della Lega alle richieste del presidio delle donne del comparto che è tornato davanti a Montecitorio per protestare contro la chiusura delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo.

Garavaglia (Lega): “Vedremo se si potrà fare qualcosa per il settore del gioco con il Mille Proroghe ma molto dipende dal Governo”

13/01/2021

“Vedremo come poter fare con il Mille Proroghe ma noi siamo all’opposizione, non dipende da noi, chiedetelo al Governo”. E’ quanto ha risposto l’on. Massimo Garavaglia della Lega alle richieste del presidio delle donne del comparto che questa mattina è tornato davanti a Montecitorio per protestare contro la chiusura delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo. “Siamo allo stremo, non ce la facciamo più. Siamo chiusi da mesi, dateci una data di riapertura, migliaia di famiglie dipendono da questo”, sono state le richieste fatte all’onorevole dalle rappresentanti del presidio.

Camera: via libera a emendamenti Garavaglia (Lega) e Melilli (PD), implementano articolo su divieto di essere titolari di punti gioco per operatori economici che hanno commesso violazioni su tasse e contributi

03/12/2019

Via libera dalla Commissione Finanze alla Camera agli emendamenti presentati da Garavaglia (Lega) e Melilli (PD), nella nuova formulazione, che si riferiscono all’articolo 30 che vieta agli operatori economici che hanno commesso violazioni definitivamente accertate degli obblighi di pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali di essere titolari o condurre esercizi commerciali, locali o altri spazi all’interno dei quali sia offerto gioco pubblico. Ecco il testo degli emendamento come riformulato: “ART. 30. Dopo il comma 2, aggiungere il seguente: 2-bis. Al comma 4 dell’articolo 33 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, l’ultimo periodo è sostituito dal seguente: « A seguito dell’apporto ai fondi di cui al comma 8-ter da parte degli enti territoriali nonché da parte degli enti pubblici, anche economici, strumentali delle regioni, oggetto di preventiva comunicazione da parte di ciascuna regione alla società di gestione del risparmio di cui al comma 1 e al Ministero dell’economia e delle finanze, è riconosciuto in favore dell’ente conferente un ammontare pari almeno al 70 per cento del valore di apporto dei beni in quote del fondo; compatibilmente con la pianificazione economico-finanziaria dei fondi gestiti dalla società di gestione del risparmio di cui al comma 1, la restante parte del valore è corrisposta in denaro ». 2-ter. Al comma 8-ter dell’articolo 33 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, l’ultimo periodo è sostituito dal seguente: « La totalità delle risorse rivenienti dalla valorizzazione ed alienazione degli immobili di proprietà delle regioni, degli enti locali e degli enti pubblici, anche economici, strumentali di ciascuna regione, trasferiti ai fondi di cui al presente comma, è destinata alla riduzione del debito dell’ente e, solo in assenza del debito, o comunque per la parte eventualmente eccedente, a spese di investimento »”.

Garavaglia (Lega) ad Agimeg: “Ulteriori aumenti della tassazione del gioco porterà a due effetti negativi: minori incassi dell’Erario e crisi della filiera”

28/11/2019

dai nostri inviati – “Già l’anno scorso si era arrivato al limite della tassazione. Con ulteriori aumenti si avrà un doppio effetto contrario: l’erario incasserà meno e la filiera andrà a morire”. E’ quanto ha detto ad Agimeg Massimo Garavaglia della Lega Nord, a margine della presentazione del Primo Rapporto sul Gioco Pubblico.

Garavaglia (Lega): “Caos nel settore generato dall’assenza dello Stato nel gioco d’azzardo e dalle conseguenti soluzioni trovate dagli enti territoriali”

28/11/2019

dai nostri inviati – “Ciò che sta succedendo in questi anni è il risultato di un’assenza dello Stato sul tema del gioco d’azzardo, gli enti territoriali hanno provato a dare una loro soluzione, ma il risultato è il caos più totale. Ora però lo Stato sta facendo delle Manovre al limite del paradosso: si combatte la ludopatia ma si offre la lotteria degli scontrini incentivando il gioco. Con l’eccessiva tassazione si avrà l’effetto contrario e il gettito generato dal settore sarà addirittura più basso di quello degli anni precedenti. Purtroppo il Governo colpisce sempre i soliti e va a gravare su settori già in sofferenza. Bisognerebbe trovare una soluzione unica che garantisca uniformità di offerta di gioco pubblico su tutto il territorio nazionale”. E’ quanto ha detto Massimo Garavaglia della Lega Nord e Vice Ministro all’Economia del Governo Conte I durante la presentazione del Primo Rapporto sul Gioco Pubblico.

“La Roulette delle Aliquote”, Garavaglia (Lega): “Tassare ancora il gioco è una fesseria e non permetterà l’emersione del mercato illegale”

19/11/2019

dai nostri inviati – “Tassare ulteriormente il gioco è una fesseria, poiché il consumatore si sposta sull’illegale – ha dichiarato Massimo Garavaglia della Lega Nord durante il convegno “La Roulette delle Aliquote” -. Un’alta tassazione diventa un completo disincentivo all’emersione del mercato nero. La lotteria degli scontrini è regressiva per definizione, perché il ricco che ha la carta di credito ha molte più possibilità di vincere di chi paga in contanti”.

Decretone, Garavaglia (Mef): Sulla lotta all’illegale abbiamo stimato solamente l’aumento del gioco legale

13/02/2019

“La relazione tecnica non stima il recupero coattivo delle imposte sottratte all’erario (per effetto degli interventi repressivi), ma, più semplicemente, l’incremento della raccolta legale derivante all’inasprimento delle pene per il gioco illegale, cioè l’effetto sostitutivo del mercato legale a quello illegale”. Lo ha detto ieri, intervenendo in Quinta Commissione del Senato, il sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia replicando alle censure sollevate dal Servizio Bilancio sulle coperture economiche del decreto che introduce quota 100 e reddito di cittadinanza. Il Servizio Bilancio ha osservato che non è possibile stimare gli effetti delle disposizioni per contrasto al gioco illegale, e quindi sarebbe meglio non iscrivere a bilancio alcun aumento del gettito.

Decretone, Garavaglia (Mef): Aumento Preu non colpisce i giocatori e quindi non penalizza la raccolta

13/02/2019

“I numerosi incrementi del prelievo erariale – sulle newslot, NdR – che si sono succeduti nel recente passato non comportano riduzioni di raccolta in quanto l’aumento PREU, ove non accompagnato da una riduzione del pay out, incide soltanto sulla filiera e non influenza il costo del gioco e, quindi, resta irrilevante per i giocatori”. Lo ha detto ieri, intervenendo in Quinta Commissione del Senato, il sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia replicando alle censure sollevate dal Servizio Bilancio sulle coperture economiche del decreto che introduce quota 100 e reddito di cittadinanza.

Decretone, Garavaglia (Mef): La raccolta del 10eLotto non risente dell’aumento della tassazione

13/02/2019

“Il solo gioco del lotto ha segnato nell’anno 2018 una significativa diminuzione ampiamente compensata dall’incremento della raccolta relativa al gioco 10&lotto”. Lo ha detto ieri, intervenendo in Quinta Commissione del Senato, il sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia riferendosi al calo della raccolta determinato dall’aumento della tassa sulla fortuna deciso con la manovra correttiva del 2017. Garavaglia, dopo le censure sollevate dal Servizio Bilancio, ha in sostanza difeso le stime del Governo: con il decreto su quota 100 e reddito di cittadinanza, l’aliquota per il solo 10eLotto ha subito un nuovo aumento. Nella relazione tecnica della manovra correttiva, il Governo metteva in conto “una diminuzione della raccolta dei giochi numerici a quota fissa pari al 2 per cento, soprattutto in relazione ai possibili effetti dell’incremento sulle ritenute che avrebbero potuto determinarsi relativamente al solo gioco del lotto, non del «10&lotto». Ciò in quanto tale intervento avrebbe depresso il pay out dei giochi numerici a quota fissa e il pay out del gioco del lotto è significativamente più basso di quello del «10&lotto” ha spiegato Garavaglia. Secondo il Servizio Bilancio, le stime del Governo andrebbero dimezzate, visto che l’aumento della tassa sulla fortuna provocherà la contrazione di altre tasse. Per Garavaglia, al contrario, il 10&lotto “segna un incremento annuale costante ed infatti non sono stati considerati effetti connessi a riduzione di gettito a titolo di I.R.E.S. e I.R.A.P. proprio perché si è ipotizzato che l’aumento dell’aliquota della ritenuta sulle vincite possa determinare solamente un rallentamento della crescita sulla raccolta del gioco, ma non una flessione della domanda senza, quindi, alcun effetto deflattivo sui ricavi dei concessionari”. Per quanto riguarda invece le leggi regionali e i regolamenti comunali sul gioco: “tali politiche restrittive, sin ora, non hanno generato effetti significativi sul comparto dei giochi numerici a quota fissa e, in generale, che la relazione tecnica si riferisce, come d’uopo, alle specifiche misure previste dal provvedimento legislativo in esame e non puo` tenere conto degli impatti ultronei derivanti da diverse misure normative che, in ogni caso, produrrebbero gli effetti loro propri senza però influire su quelli derivanti dalle disposizioni in oggetto”.

Garavaglia (sottosegr. Mef): “Il gioco? Un tema che mi annoia tantissimo. La discussione sull’articolo 9 quasi conclusa”

26/07/2018

“E’ un tema che mi annoia tantissimo. E’ in discussione l’articolo 9 ed è quasi finito. Vediamo come finisce”. E’ quanto dichiarato da Massimo Garavaglia, sottosegretario all’economia, al termine dell’incontro con la Conferenza delle Regioni e commentando il Decreto Dignità, del quale ha anche sottolineato che: “ormai restano pochi articoli in discussione. Nel Governo la quadra già c’era, ora viene esplicitata”.

Garavaglia (Mef): “Intesa Stato-Enti locali siglata a settembre non è conclusa”

26/07/2018

L’intesa tra Stato ed Enti locali sul gioco siglata in Conferenza Unificata lo scorso 7 settembre “non è ancora conclusa. Non tutte le Regioni hanno condiviso le proposte dell’Esecutivo”. E’ quanto ha detto il viceministro all’Economia, Massimo Garavaglia – nel corso della discussione sul Decreto Dignità in Commissioni Finanze e Lavoro della Camera – rispondendo alla deputata Silvia Fregolent (PD), che aveva ribadito l’importanza del monitoraggio dell’offerta di gioco.

Decreto Dignità, Garavaglia (Mef): “In corso una riflessione su possibili modifiche all’articolo 9”

19/07/2018

Le osservazioni sull’articolo 9 del decreto Dignità, ovvero quello riguardante i giochi “saranno oggetto di attenta valutazione da parte del Governo durante l’esame del provvedimento alla Camera. E’ già in corso una riflessione su possibili modifiche all’articolo 9”. Lo ha dichiarato oggi il sottosegretario all’Economia, Massimo Garavaglia, che ha commentato così la possibilità che la parte relativa ai giochi del Decreto Dignità (lo stop alla pubblicità) possa essere sottoposta a modifiche.

Regioni, siglato accordo preliminare su autonomia Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Garavaglia (Ass Lombardia) ad Agimeg: “I giochi non rientrano nell’autonomia regionale”

01/03/2018

Firmato a Palazzo Chigi l’accordo preliminare sull’autonomia differenziata tra il Governo, rappresentato dal sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, e le Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. L’autonomia differenziata è resa possibile grazie all’articolo 116, comma terzo, della Costituzione e prevede “forme e condizioni particolari di autonomia” all’interno di due elenchi: le 20 competenze concorrenti tra Stato e Regioni, dal commercio con l’estero alla ricerca, all’energia, e le tre competenze esclusive dello Stato, cioè giustizia di pace, istruzione e tutela dell’ambiente. Non è tuttavia presente nell’accordo, come confermato ad Agimeg dall’Assessore all’Economia della Regione Lombardia Massimo Garavaglia, alcun riferimento al comparto dei giochi.

Si tratta di “un primo passo: siamo partiti con tre Regioni, speriamo siano solo l’avanguardia, ci sono già abboccamenti in fase avanzata col Piemonte e la Liguria: è stata avviata la trattativa anche con la Campania e la Puglia – ha ribadito il sottosegretario Gianclaudio Bressa -. Io quello che potevo fare a nome del governo l’ho fatto, ora la palla passa al prossimo Parlamento”. “E’ una giornata storica, dopo 17 anni abbiamo firmato il primo accordo per dare più autonomia alle Regioni, sono molto soddisfatto di concludere in bellezza la mia esperienza di cinque anni alla guida della Regione”, ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. “Si apre un nuovo corso per la Lombardia e le Regioni. E’ un modello che potrà essere esportato in tutte le Regioni in cui i governatori accetteranno la sfida. Si tratta infatti di una bella sfida che noi abbiamo vinto”.

Giochi, Garavaglia (Ass. Lombardia) ad Agimeg: “L’operato del Piemonte non è in contraddizione con l’Intesa Stato-Regioni”

21/12/2017

“La posizione del Piemonte è la stessa della Lombardia e delle altre Regioni che hanno siglato l’Intesa lo scorso 7 settembre. L’incontro con il sottosegretario Baretta è slittato al prossimo 11 gennaio ma ricordo che nell’Intesa sono fatte salve le precedenti Leggi Regionali già approvate prima dell’accordo. Per questo motivo andremo avanti per la nostra strada nell’azione di contrasto al gioco, non contravvenendo in alcun modo a quanto siglato nell’Accordo Stato-Regioni”. E’ quanto ha detto ad Agimeg l’assessore all’Economia della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia, a margine della Conferenza delle Regioni e Province Autonome odierna commentando l’applicazione della Legge Regionale sul gioco in Piemonte che rischia di espellere il 90% del gioco legale dal territorio.

Giochi, Garavaglia (Lombardia): “Nella legge di bilancio c’è norma su giochi contraria all’Intesa. Deve essere modificata, altrimenti la impugneremo”

06/12/2017

“Nella legge di bilancio c’è una norma sui giochi contraria all’intesa con le Regioni. Deve essere modificata, altrimenti la impugneremo”. Lo ha detto l’assessore all’Economia della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia, a margine della Conferenza delle Regioni, spiegando che la norma chiede alle Regioni di modificare la normativa mentre l’intesa precisava: “Fatte salve le norme regionali. Quindi la legge di bilancio è contro l’intesa” e senza modifiche sarà impugnata “sicuramente dalla Regione Lombardia ma credo anche da altri”. Nella legge di bilancio “si dice che le Regioni dovrebbero adeguare le proprie normative in relazione all’intesa sui giochi. Ma siccome l’intesa dice che sono fatte salve le leggi regionali noi rimaniamo su quello che dice l’intesa”, aggiunge Massimo Garavaglia, al

termine della riunione dei governatori. “Pensiamo si tratti di un refuso che verrà corretto alla Camera, perchè non si può scrivere una norma contraria ad un’intesa fatta un mese prima – ha concluso -, in caso contrario penso che tra le Regioni ci sarà un ampio schieramento per procedere all’impugnazione”.

Giochi, Garavaglia (reg. Lombardia) ad Agimeg: “Il Governo ci lascia carta bianca”

07/09/2017

Dai nostri inviati – “Questo‎ accordo ci lascia carta bianca”. Massimo Garavaglia, assessore all’economia della Regione Lombardia, esce soddisfatto dalla Conferenza delle Regioni appena conclusa. Un accordo che potenzialmente lascia le Regioni libere di chiudere le sale: “Il nostro obiettivo è di limitare le patologie legate al gioco. Al termine del periodo di transizione di tre anni, in cui verrà attuato il taglio del 50 per cento delle sale previsto dall’intesa, faremo un bilancio e valuteremo se sarà necessario chiuderne altre”. Garavaglia non teme nemmeno la concorrenza delle Regioni vicine, ovvero che le altre Regioni possano consentire l’apertura di sale lungo i confini per attrarre i giocatori lombardi: “Le Regioni attorno a noi hanno adottato leggi simili alle nostre”, conclude.

Conferenza Unificata, Garavaglia (ass. Lombardia) “Dopo sentenza Corte Costituzionale tutti I distanziometri sono legittimi. Ma lavoriamo sulla proposta del Governo”

25/05/2017

“Lo scenario è cambiato radicalmente dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge della Regione Puglia sul gioco‎. La Corte ha riconosciuto pienamente legittima la legge pugliese, quindi lo sono tutte le leggi regionali”. Lo ha detto – segnala Agimeg – Massimo Garavaglia, assessore della Regione Lombardia. Garavaglia ha comunque riconosciuto che “nella proposta del Governo c’erano comunque degli aspetti positivi, cercheremo di portare avanti quegli aspetti”.

Giochi, Garavaglia (Regione Lombardia): “Ulteriori entrate dai giochi previste in Manovra inconciliabili con riduzioni offerta di gioco”

20/04/2017

“Il rinvio di oggi è legato al decreto approvato nei giorni scorsi in forma orale dal Consiglio dei Ministri nel quale figurano 400/500 milioni di ulteriori entrate dai giochi. Ma la domanda è: se il Governo punta a limitare l’offerta dove prende quei soldi? Su questo punto serve un quadro definito per poter ragionare e fare una valutazione congiunta sulla materia”. E’ quanto ha detto Massimo Garavaglia, assessore al Bilancio della Lombardia e coordinatore della Commissione Affari finanziari delle Regioni, a margine della Conferenza delle Regioni motivando le ragioni del rinvio maturato nella seduta odierna.

Giochi, Garavaglia (Lombardia): “Bene l’impostazione generale data dal Governo. Intesa vicina”

02/02/2017

“L’impostazione generale che ha dato il Governo nel piano di riordino del settore‎ va bene. Oggi chiederemo tre o quattro cambiamenti, che immagino il Governo sarà disposto ad accordarci”. Per Massimo Garavaglia, assessore al Territorio per la Regione Lombardia, l’intesa sembra vicina. “La classificazione delle sale, e il taglio dell’offerta vanno bene” commenta ancora al termine della Conferenza delle Regioni. “Noi comunque continueremo a portare avanti le nostre richieste quando il Governo scriverà il decreto per la classificazione delle sale”.

Giochi, Garavaglia (Lombardia): “Passi avanti su riduzione slot e ridistribuzione territoriale, ma rimangono punti da chiarire”. La prossima conferenza a metà dicembre

17/11/2016

“Sono stati fatti passi avanti che condividiamo sulla riduzione del numero di apparecchi e sull’ipotesi di ridistribuzione territoriale. Restano, tuttavia, altri punti da chiarire e che l’ulteriore slittamento della prossima Conferenza (in programma per metà dicembre ndr.) permetteranno di aggiustare. Restano ancora criticità soprattutto in alcune regioni, ma come rappresentante delle stesse non faremo mancare il nostro contributo”. E’ quanto dichiarato da Massimo Garavaglia, coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, a margine della Conferenza Unificata che si è concluso per il momento con un nulla di fatto in tema di gioco pubblico.

 

Ministri tecnici

Marta Cartabia – Giustizia

Scommesse, la Corte Costituzionale torna sulla competenza inderogabile del Tar Lazio nei ricorsi sull’88 Tulps. La norma è costituzionalmente illegittima

20/11/2014

La Corte Costituzionale, tornando sulla norma che affidava al Tar Lazio la competenza inderogabile sulle controversie riguardanti il rilascio della licenza di pubblica sicurezza agli esercizi che commercializzano giochi pubblici con vincita in denaro ne ha dichiarato la sua illegittimità costituzionale. La norma – l’art. 135, lett. q-quater, del codice di procedura amministrativa, introdotto con l’art. 10, comma 9-ter, D.L. 2 marzo 2012, n. 16, poi convertito con la legge 44 del 2012 – è stata già bocciata dalla Consulta con una sentenza del giugno scorso, le due ordinanze di riemissione sono state trattate in camera di consiglio ma prima erano state emesse dal Tar Calabria alcuni mesi prima. Nella sentenza di giugno, la Consulta ricordava che “le deroghe alla ripartizione ordinaria della competenza territoriale devono essere valutate secondo un «criterio rigoroso»”. Pertanto “ogni deroga al suddetto principio sia disposta in vista di uno scopo legittimo, giustificato da un idoneo interesse pubblico (che non si esaurisca nella sola esigenza di assicurare l’uniformità della giurisprudenza sin dal primo grado, astrattamente configurabile rispetto ad ogni categoria di controversie); che la medesima deroga sia contraddistinta da una connessione razionale rispetto al fine perseguito; e che, infine, essa risulti necessaria rispetto allo scopo, in modo da non imporre un irragionevole stravolgimento degli ordinari criteri di riparto della competenza in materia di giustizia amministrativa”. Dunque la Corte Costituzionale con un’ordinanza di oggi  impone la medesima decisione di inammissibilità costituzionale. Di seguito il testo integrale. mdc/AGIMEG

ORDINANZA N. 261

ANNO 2014

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE COSTITUZIONALE

composta dai signori: Presidente: Paolo Maria NAPOLITANO; Giudici : Giuseppe FRIGO, Alessandro CRISCUOLO, Paolo GROSSI, Giorgio LATTANZI, Aldo CAROSI, Marta CARTABIA, Sergio MATTARELLA, Mario Rosario MORELLI, Giancarlo CORAGGIO, Giuliano AMATO,

ha pronunciato la seguente

ORDINANZA

nei giudizi di legittimità costituzionale degli artt. 13, 14, 15, 16 e 135, comma 1, lettera q-quater), del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104 (Attuazione dell’articolo 44 della legge 18 giugno 2009, n. 69, recante delega al governo per il riordino del processo amministrativo), promossi dal Tribunale amministrativo regionale per la Calabria, sezione staccata di Reggio Calabria, con due ordinanze del 7 marzo 2014, rispettivamente iscritte ai nn. 106 e 107 del registro ordinanze 2014 e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 27, prima serie speciale, dell’anno 2014.

Udito nella camera di consiglio del 5 novembre 2014 il Giudice relatore Giuliano Amato.

Ritenuto che il Tribunale amministrativo regionale per la Calabria, sezione staccata di Reggio Calabria, ha sollevato – in riferimento agli artt. 3, 24, 25, 77, 111 e 125 della Costituzione − questione di legittimità costituzionale dell’art. 135, comma 1, lettera q-quater), del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104 (Attuazione dell’articolo 44 della legge 18 giugno 2009, n. 69, recante delega al governo per il riordino del processo amministrativo), nella parte in cui prevede la devoluzione alla competenza inderogabile del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, sede di Roma, delle controversie aventi ad oggetto i provvedimenti emessi dall’Autorità di polizia relativi al rilascio di autorizzazioni in materia di giochi pubblici con vincita in denaro;

che il medesimo giudice ha inoltre sollevato – in riferimento all’art. 76 Cost. − questione di legittimità costituzionale degli artt. 13, 14, 15 e 16 dello stesso d.lgs. n. 104 del 2010, recanti la disciplina della competenza, territoriale e funzionale, dei Tribunali amministrativi regionali;

che, in primo luogo, il giudice rimettente denuncia l’illegittimità dell’art. 135, comma 1, lettera q-quater), del d.lgs. n. 104 del 2010, il quale prevede la devoluzione alla competenza funzionale inderogabile del TAR Lazio, sede di Roma, delle controversie aventi ad oggetto i provvedimenti, emessi dall’autorità di polizia, relativi al rilascio di autorizzazioni in materia di giochi pubblici con vincita in denaro;

che in particolare − con due ordinanze di analogo tenore − il rimettente, richiamando le motivazioni contenute in precedenti ordinanze di rimessione del medesimo giudice, ha ritenuto che l’art. 135, comma 1, lettera q-quater), violi in primo luogo l’art. 3 Cost. sotto il profilo della ragionevolezza, poiché − in mancanza di una valida e sufficiente ragione giustificatrice – introdurrebbe una deroga ai criteri ordinari di individuazione della competenza, legati agli indici di collegamento territoriale;

che il giudice a quo ritiene inoltre che la disposizione in esame violi gli artt. 25 e 125 Cost., in quanto − vanificando l’articolazione su base regionale del sistema di giustizia amministrativa − determinerebbe l’alterazione dell’equilibrio del controllo giurisdizionale sugli atti amministrativi; sarebbero inoltre violati gli artt. 24 e 111 Cost., in quanto la devoluzione della competenza al TAR Lazio renderebbe più difficoltoso l’esercizio del diritto di difesa e confliggerebbe con il canone della ragionevole durata del processo;

che, infine, la norma censurata costituirebbe violazione dell’art. 77 Cost., in quanto non sarebbe ravvisabile, nella materia dei giuochi pubblici, un caso straordinario di necessità e d’urgenza che giustifichi il ricorso allo strumento del decreto-legge;

che il medesimo giudice a quo ha, altresì, sollevato, in riferimento all’art. 76 Cost., un’ulteriore questione di legittimità costituzionale relativa alla complessiva disciplina della competenza prevista dagli artt. 13, 14, 15 e 16 del d.lgs. n. 104 del 2010, in quanto eccedente l’ambito della delega legislativa di cui all’art. 44 della legge 18 giugno 2009, n. 69 (Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile), limitata al riordino delle norme vigenti sulla giurisdizione del giudice amministrativo.

Considerato che il Tribunale amministrativo regionale per la Calabria, sezione staccata di Reggio Calabria, ha sollevato – in riferimento agli artt. 3, 24, 25, 77, 111 e 125 della Costituzione − questione di legittimità costituzionale dell’art. 135, comma 1, lettera q-quater), del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104 (Attuazione dell’articolo 44 della legge 18 giugno 2009, n. 69, recante delega al governo per il riordino del processo amministrativo), nella parte in cui prevede la devoluzione alla competenza inderogabile del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, sede di Roma, delle controversie aventi ad oggetto i provvedimenti emessi dall’Autorità di polizia relativi al rilascio di autorizzazioni in materia di giochi pubblici con vincita in denaro;

che il medesimo giudice ha inoltre sollevato questione di legittimità costituzionale degli artt. 13, 14, 15 e 16 dello stesso d.lgs. n. 104 del 2010, per violazione dell’art. 76 Cost;

che successivamente all’ordinanza di rimessione, questa Corte, con la sentenza n. 174 del 2014, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 135, comma 1, lettera q-quater), del d.lgs. n. 104 del 2010;

che, dunque, la questione di legittimità costituzionale avente ad oggetto la citata disposizione deve essere dichiarata manifestamente inammissibile per sopravvenuta carenza di oggetto poiché, a seguito della sentenza citata, l’art. 135, comma 1, lettera q-quater), censurato dal giudice a quo è già stato rimosso dall’ordinamento con efficacia ex tunc (ex plurimis, ordinanze n. 206 del 2014, n. 321 e n. 177 del 2013, n. 315 e n. 182 del 2012);

che, d’altra parte, la questione di legittimità costituzionale degli artt. 13, 14, 15 e 16 del d.lgs. n. 104 del 2010, è identica – anche nella sua formulazione letterale − a quella sollevata dal medesimo giudice nelle tre ordinanze di rimessione iscritte ai nn. 208, 209 e 210 del registro ordinanze 2013, decise da questa Corte con la stessa sentenza n. 174 del 2014, che ne ha dichiarato l’inammissibilità per difetto di rilevanza;

che l’identità delle questioni e delle relative argomentazioni, già valutate da questa Corte nella richiamata pronuncia, impone la medesima decisione di inammissibilità.

Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, e 9, comma 2, delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale.

Per Questi Motivi

LA CORTE COSTITUZIONALE

1) dichiara manifestamente inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell’art. 135, comma 1, lettera q-quater), del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104 (Attuazione dell’articolo 44 della legge 18 giugno 2009, n. 69, recente delega al governo per il riordino del processo amministrativo), sollevata, in riferimento agli artt. 3, 24, 25, 77, 111 e 125 della Costituzione, dal Tribunale amministrativo regionale per Calabria, sezione staccata di Reggio Calabria, con le ordinanze indicate in epigrafe;

2) dichiara manifestamente inammissibile la questione di legittimità costituzionale degli artt. 13, 14, 15 e 16 del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104, sollevata, in riferimento all’art. 76 Cost., dal Tribunale amministrativo regionale per la Calabria, sezione staccata di Reggio Calabria, con le ordinanze indicate in epigrafe.

 

Patrizio Bianchi – Istruzione

Giochi, Bianchi (ass. Emilia Romagna): “Entro l’autunno approvazione definitiva Testo unico su legalità. Tra le misure lotta alla ludopatia”

27/09/2016

“Entro l’autunno l’assemblea legislativa approverà in via definitiva il Testo unico sulla legalità, licenziato dalla giunta il 7 luglio scorso. Tra le misure più importanti introdotte, la lotta all’usura e al gioco d’azzardo”. E’ quanto afferma l’assessore al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia Romagna, Patrizio Bianchi, rispondendo in Aula ad un’interrogazione presentata dal consigliere Caliandro (Pd). Fra le misure più importanti contenute nel Testo unico, la lotta all’usura, compresa quella connessa al gioco d’azzardo patologico, e l’assistenza alle vittime del racket; azioni di prevenzione e contrasto della corruzione, la nascita di un osservatorio sulla criminalità.

sb/AGIMEG