Il doppio lockdown che ha colpito il settore del gioco pubblico ha avuto forti ripercussioni sul mercato. I vari concorsi hanno risentito in maniera diversa della prolungata chiusura delle attività, con il settore dell’online che ne ha ovviamente trovato vantaggio. E differenze ci sono state anche tra le singoli regioni. Ecco nel dettaglio cosa è successo per i singoli concorsi e nelle varie regioni a causa del doppio lockdown.
Scommesse sportive: spesa crollata del 33,2% per chiusura rete fisica e stop campionati. Valle d’Aosta, Trentino ed Emilia Romagna le regioni con il calo maggiore
La sospensione dei campionati nazionali, imposta per fronteggiare l’emergenza coronavirus, unitamente alla chiusura della rete di gioco fisica, hanno inciso negativamente sulla spesa degli italiani nelle scommesse sportive nel 2020. Secondo i dati del Libro Blu ADM, le giocate al netto delle vincite lo scorso anno sono state pari a 508 milioni di euro, in calo del -33,2% rispetto al 2019. In alcune regioni tale calo è stato ancora più evidente: in Valle d’Aosta, ad esempio, si è assistito ad un crollo del -75,4%, ma ben oltre la media nazionale anche il Trentino Alto Adige (-37,5%), l’Emilia Romagna (-35,5%), il Lazio e la Lombardia (appaiate al -35,2%). Hanno invece registrato risultati migliori rispetto alla media nazionale la Calabria (-24%), la Liguria (-26,6%), la Basilicata (-28,5%) ed il Molise (-29,4%).
Bingo: Abruzzo regione ‘maglia nera’ per la spesa, seguita da Calabria e Lazio
La chiusura delle attività del gioco nel 2020, protrattasi per circa 6 mesi, ha colpito duramente anche il bingo. Lo scorso anno infatti si è registrato un calo della spesa del -59,2% (a 183 milioni di euro, secondo i dati del Libro Blu 2020 di ADM), ma in alcune regioni la diminuzione è stata ancor più consistente, come nel caso dell’Abruzzo, maglia nera con il -78%, seguito da Calabria (-69,8%), Lazio (-65,5%), Umbria (-64,8%) e Lombardia (-64,4%). Meno accentuato il calo della spesa nel bingo per Molise (-45,6%), Friuli Venezia Giulia (-48,5%) e Sardegna (-49,2%).
SuperEnalotto: in Umbria, Trentino e Toscana il calo maggiore nella spesa. Lombardia unica regione in crescita ma grazie al jackpot del 2019
Il contrasto alla diffusione del coronavirus non ha risparmiato lo scorso anno neanche i negozi che offrono il Superenalotto, costretti a non raccogliere gioco tra marzo ed aprile 2020. Uno stop che ha condizionato negativamente il dato della spesa degli italiani nei giochi numerici a totalizzatore nazionale, come appunto Superenalotto, SiVinceTutto, WinforLife, Eurojackpot. Il calo della spesa (pari a 508 milioni di euro, secondo i dati del Libro Blu di ADM) è stato del -25,4%, anche se in alcune regioni il crollo è stato più evidente, come in Umbria (-36,5%), Trentino Alto Adige (-36,2%), Toscana (-34,2%) e Piemonte (-32,3%). Calo meno marcato in Valle d’Aosta, che perde ‘solo’ il 12,5%, ma meglio della media nazionale anche il Molise (-25%) ed il Friuli Venezia Giulia (-25,1%).
In netta controtendenza la Lombardia, che segna addirittura un +637,8%, ma in questo caso l’apparente crescita è influenzata dalla vincita ottenuta con il Superenalotto a Lodi nell’agosto 2019, pari alla cifra record di 209 milioni di euro, che ha fatto crollare la spesa dei lombardi due anni fa, motivo per il quale il dato del 2020, anche se basso, è stato ben superiore rispetto a quanto speso nel 2019.
Gratta & Vinci: spesa diminuita soprattutto in Calabria, Abruzzo e Lombardia. ‘Tengono’ Umbria, Marche e Campania
Nel 2020, complice l’emergenza sanitaria che ha portato anche alla chiusura della raccolta delle lotterie istantanee, la spesa nei Gratta & Vinci è stata pari a 2,1 miliardi di euro, un dato in calo del 15% rispetto ai 2,47 miliardi dell’anno precedente. Non tutte le regioni italiane – come evidenzia il Libro Blu di AMD – hanno tuttavia accusato il colpo allo stesso modo. Le più penalizzate sono state Calabria (-22,6%), Abruzzo (-20,5%), Lombardia (-19,3%) ed Emilia Romagna (-18%), mentre ne è uscita quasi indenne l’Umbria (-1,4%). Con un calo meno accentuato rispetto alla media nazionale anche le Marche (-4,4%), la Campania (-7%) e la Puglia (-7,3%).
Lotto: Marche, Lombardia, Campania e Liguria le regioni dove il calo della spesa è stato più evidente
Neanche sotto la guerra il Lotto si fermò. Quello che non ha potuto il conflitto bellico, ha potuto il coronavirus, che tra marzo ed aprile 2020 ha determinato la chiusura dell’accettazione delle giocate nelle tabaccherie e ricevitorie. Uno stop che ha avuto riflessi anche sulla spesa degli italiani, come dimostrano i dati del Libro Blu di ADM, scesa del 20,5% (da 2,3 a 1,8 miliardi di euro). Le regioni che hanno accusato maggiormente il colpo sono state le Marche (-29,9%), la Lombardia (-24,8%), Campania e Liguria (entrambe con il -22,7%). Con un calo inferiore alla media nazionale troviamo invece il Trentino Alto Adige (-14,5%), la Puglia (-14,6%), la Valle d’Aosta (-15,5%) e il Veneto (-15,7%).
Gioco online: con il lockdown crescono i conti gioco online, Campania Lombardia e Sicilia in testa
L’effetto lockdown, che nel 2020 ha tenuto chiusa la rete fisica dei giochi per circa 6 mesi, al fine di fronteggiare il diffondersi dell’epidemia di coronavirus, ha portato ad un incremento dell’apertura di conti online. E’ quanto si legge nel Libro Blu 2020 di ADM, che sottolinea tuttavia come questa crescita non abbia interessato le fasce d’età più giovani. Dall’analisi emerge che, nel corso del 2020, il numero dei conti di gioco aperti da uomini e da donne è aumentato, rispettivamente del 30,20 per cento e del 35,49 per cento rispetto a 2019.
Analizzando la ripartizione del numero di nuovi conti di gioco aperti nel 2020 per Regione, i valori maggiori si riscontrano in corrispondenza della Campania (18,19%), della Lombardia (12,35%), della Sicilia (11,82%) e del Lazio (10,46%), mentre i più bassi in Valle d’Aosta (0,13%), Basilicata (1,08%), Umbria (1,14%) e Friuli-Venezia Giulia (1,21%).
I “Giochi a base sportiva” risultano essere stati i più interessanti per i giocatori on-line, che rappresentano il 27,42 per cento degli utenti per il 2020. Risulta elevato anche il dato dei “Giochi di carte organizzati in forma diversa dal torneo” e dei “Giochi di sorte a quota fissa”, i cui utenti rappresentano il 21,27 per cento sul totale. Il 78,64 per cento delle giocate è stato effettuato da utenti di fascia d’età compresa tra i 18 e i 54 anni. Mentre, l’importo medio delle giocate è compreso tra 20 e 35 euro circa per quasi tutte le fasce d’età analizzate. cr/AGIMEG