Mercato del gioco online in chiaroscuro in Francia. Lo scorso anno, secondo i dati del rapporto 2015/2016 dell’Arjel (autorità che regola il gioco via internet), le scommesse sportive sono cresciute del 30% a 1,44 miliardi di euro, cifra che ha beneficiato dell’incremento del payout (1,4%) che ha portato i giocatori a reinvestire parte di quanto vinto. Il primo semestre del 2016 conferma questo andamento e anzi registra un’accelerazione con 1,1 miliardi già giocati tra gennaio e giugno, contro i 689 milioni dell’analogo periodo 2015, con un incremento del 60%. In crescita il numero di conti gioco (più 4%) e di coloro che movimentano il conto almeno una volta alla settimana (in crescita del 28%). Salgono anche i ricavi degli operatori autorizzati, che hanno raggiunto quota 270 milioni, in crescita del 19%. Nel 2014 il calcio aveva catalizzato il 73% delle giocate, complice i Mondiali in Brasile, percentuale scesa al 58% lo scorso anno, a fronte di un incremento delle giocate sul tennis (20% contro il 16% dell’anno precedente).
Le scommesse ippiche, evidenzia il rapporto Arjel, per il terzo anno perdono quota con una raccolta scesa del 2% a 1 miliardo di euro nel 2015 e nell’anno in corso le cose non migliorano: nel primo semestre le puntate si sono attestate a 466 milioni contro i 513 milioni dell’anno precedente. In calo anche il numero di giocatori e conti gioco, in un settore come quello delle scommesse ippiche che accusa maggiormente l’invecchiamento dei giocatori, con una percentuale minima nelle fascia 18-25.
Anche il poker fra 2015 e 2016 ha registrato un calo. Il cash ha perso terreno, a fronte di un incremento del poker a torneo che nel 2015 è cresciuto del 14% contro il +6% del 2014. Il settore complessivamente si è attestato a 232 milioni di euro, con un payout del 95,8%. Nel rapporto l’Arjel sottolinea come tra il 2011 e il 2015 le puntate su smartphone e tablet siano schizzate dal 12% al 53%. Particolarmente alta la percentuale delle giocate sul poker, pari al 46% contro il 36% delle scommesse ippiche.
Sul fronte del rischio di gioco patologico, l’autorità che regola il gioco online evidenzia come i giocatori a rischio attualmente siano pari allo 0,4% della popolazione, non più di 200 mila persone. I siti che offrono gioco non autorizzato e che sono stati bloccati nel 2015 sono stati 787. Il presidente dell’Arjel, Charles Coppolani, ha detto che “oggi l’offerta illegale ha assunto una nuova dimensione e dobbiamo continuare a combatterla attraverso tre linee guida: anticipo, reattività e adattamento, per difendere la sicurezza dei nostri giocatori e del mercato legale”. lp/AGIMEG