Uomo, di età compresa tra i 25 e 44 anni, abitante in prevalenza al Centro-Sud. E’ l’identikit del giocatore online italiano, che punta prevalentemente su scommesse sportive e casino’ games, ma con moderazione. Numeri alla mano, infatti, la spesa media nel 65% dei casi è stata inferiore ai 50 euro al mese. L’85% dei giocatori è di sesso maschile, contro appena il 15% di donne, e i due terzi dei giocatori risiede al Centro-Sud. La fascia di età più interessata alle puntate online è per quasi il 60% compresa fra i 25 e 44 anni. Gli utenti attivi sono circa 665 mila al mese, ma la frequenza è moderata: un terzo di tutti coloro che aprono un conto gioca un solo mese all’anno, e solamente il 20% gioca con una certa assiduità, almeno nove mesi all’anno. Il fenomeno più evidente riguarda la penetrazione di puntate provenienti da smartphone e tablet, che ha raggiunto il 20% del mercato dell’online, per una spesa di circa 150 milioni. Complessivamente, il settore dell’online – che nel 2015 ha registrato una spesa superiore agli 800 milioni di euro (+13%) – si afferma sempre più nel mercato dei giochi, anche se con chiaroscuri. Per quanto riguarda il poker, c’è stato un calo generalizzato ma molto differente nelle proporzioni tra la versione a torneo e quella cash. Il poker a torneo ha chiuso il 2015 con una spesa dei giocatori di 71,3 milioni di euro (-4,2%). Molto più forte il calo del poker online in versione cash. Nel 2015 la spesa è stata infatti di 83,7 milioni, valore in calo del 22,3% sul 2014. Segno più invece per i casinò online: lo scorso anno infatti la spesa dei giocatori è stata di 327,5 milioni, vale a dire un +31,2%. Segno più anche per le scommesse sportive online: la spesa è stata di poco superiore ai 254 milioni di euro, contro i 213,8 dell’anno precedente, per una crescita quindi del 19%. A beneficiare dell’andamento del gioco online c’è lo Stato, che lo scorso anno ha incassato 205 milioni di euro, il +23% sull’anno precedente. In calo invece il numero di concessionari che offrono gioco via internet, che secondo i dati dell’Osservatorio sul gioco online è sceso dai 121 soggetti del 2013 agli 85 del 2015. Si tratta di un calo del circa il 30%, che dimostra come il settore vada verso una concentrazione del gioco verso meno operatori. lp/AGIMEG