“Logico, l’associazione italiana dei concessionari di gioco online legale, vuole replicare alle considerazioni espresse da As.Tro, la rete che rappresenta gli operatori di slot machines nei bar e nei luoghi pubblici, ritenendo gravemente distorti i fatti riportati e strumentali le accuse presenti nel comunicato del 26 luglio. L’obiettivo di Logico è quello di fare chiarezza e informare le istituzioni, i decisori pubblici, i media e l’opinione pubblica sui valori del gioco online legale, troppo spesso oggetto di campagne basate su informazioni errate, o, come in questo caso, male interpretate. Le esaminiamo punto per punto. Sostiene AsTro che: “Il mercato italiano dell’online è quello più ambito in tutta europa”. I dati dimostrano che nel 2011 esistevano 274 concessionari di gioco online, nel 2015 sono rimasti 85. Questo prova che il mercato italiano dell’online non è così appetibile né redditizio, ma anzi molto competitivo. Sostiene AsTro che: “821 milioni di euro è la spesa del gioco online nel 2015, in crescita del 13%”. Questo dato è vero, ma va visto in un orizzonte di tempo più ampio: tra il 2011 e il 2014 il gioco online è rimasto fermo, oscillando tra 735 e 728 milioni. Nel 2015 la crescita è avvenuta grazie soprattutto agli investimenti fatti nei quattro anni precendenti. Questo significa che il gioco ha avuto una crescita organica del 3% all’anno, ossia molto più bassa dell’ e-commerce in generale (19,5%). Va sempre considerato che tutto il gioco online ha ricavi quasi dieci volte inferiori a quelli delle slot machines. “Il profilo del giocatore online è letteralmente fotografabile come tutte le realtà che scorrono sulla rete, lasciando tracce bio-metriche indelebili dei vari utenti” sostiene AsTro. Ma è uno dei punti di forza, e non di debolezza dell’online. Il giocatore sul web è tracciato in modo univoco, in modo che il regolatore nazionale abbia a disposizione tutte le informazioni in tempo reale su ogni giocata, collegata alla persona fisica che l’ha effettuata. Questo non può avvenire nel gioco a terra e di conseguenza le informazioni su quanto giocano, quanto spendono, e quanti anni hanno i clienti delle slot nei luoghi fisici non possono essere tracciate, almeno finché non verrà introdotta la cosiddetta “tessera del giocatore”. “Basta scorporare i dati per scoprirli drammatici”. L’analisi realizzata da AsTro confronta la spesa dei giocatori online più assidui (un terzo del totale) con quella della totalità dei giocatori di slot terrestri, “scoprendo” che una parte dei giocatori online spende di più che la media dei giocatori di slot nei bar. E’ un confronto sbagliato nei presupposti e l’interpretazione che ne viene data di conseguenza è scorretta. Inoltre, poiché che il gioco a terra è anonimo ed è in contanti, il dato sui giocatori unici non può essere confrontato con quello del gioco online”, è quanto si legge in una nota di Logico, associazione che raggruppa i più importanti operatori dell’online. “AsTro interviene sostenendo che molti minorenni possano avere accesso al gioco online tramite “amici-parenti maggiorenni”. Invece il tema dell’esclusione dei minori è cruciale per il web, ed infatti la regolamentazione ADM consente di impedire il gioco dei minorenni in modo molto efficace. Grazie al lavoro quotidiano di tutte le aziende associate a Logico questo rischio viene strettamente controllato tramite procedure di identificazione che sono in grado di individuare e bloccare i casi sospetti. La cessione di documento è un reato. In più, la necessità di disporre di carte di credito o di conti correnti intestati e la tracciabilità dei depositi e dei prelievi rende il gioco sul web molto più protetto e inaccessibile ai minori rispetto all’offerta di gioco presente sul territorio. L’idea che “il gioco online si sviluppi in corrispondenza delle aree territoriali soggette a restrizioni” presentata da AsTro non ha alcun riscontro numerico, dato che la crescita del gioco online rappresenta una percentuale irrisoria dei ricavi delle slot terrestri nel medesimo periodo. Il gioco online e quello a terra sono fondamentalmente diversi e complementari. Per giocare online un giocatore deve fare un lungo processo di registrazione con i dati personali, verificare un indirizzo e-mail, depositare con uno strumento di pagamento tracciato, dopodiché avere una certa dimestichezza con il pc o lo smartphone anche solo per riuscire a giocare, il ché esclude già alcune categorie più a rischio. Sull’online è possibile impostare limiti di deposito e di spesa, è possibile decidere di auto-escludersi temporaneamente o per sempre. Queste sono solo alcune delle tutele che il web offre e che – d’altro canto- costituiscono anche la barriera d’accesso più significativa per gli utenti. Difatti meno del 5% della spesa degli italiani in giochi passa dal web. Infine, l’online fa tutto il possibile per ridurre al minimo, grazie alla tecnologia e seguendo alla lettera le indicazioni di ADM e le raccomandazioni dell’Unione Europea, i casi di gioco problematico. Per fortuna una buona parte della politica e dell’opinione pubblica ha iniziato a capire meglio questo settore e ad apprezzarne il ruolo di contrasto all’illegalità. Logico auspica che i rappresentanti della filiera del settore delle slot possano far valere le loro legittime ragioni, ma ritiene che la regolamentazione dell’online italiano debba essere presa a modello positivo, come tra l’altro viene riconosciuto anche da molti regolatori stranieri, e non strumentalizzata ai propri scopi”, conclude la nota. cdn/AGIMEG