Noi del gioco figli di un Dio minore

“Siamo una società che lavora nel settore del gioco statale. Non vorrei parlare di noi ma di tutti i dipendenti e lavoratori del settore che sono circa 240.000. Innanzitutto faccio un piccolo cappello su di un settore che viene visto sempre come “il diavolo”, quindi meno se ne parla meglio e’. E’ un settore come gli altri, fatto da migliaia di persone e famiglie che, come tutti i lavoratori d’Italia, ogni mattina dignitosamente vanno a lavorare, vorrei precisare, per lo Stato. In quanto il gioco e’ monopolio statale, sebbene il governo continui a demonizzarlo, a tassarlo, a tenerlo in un angolo come fosse il figlio “scemo” da non far vedere in giro, non sapendo che parla a se stesso, e’ una sua costola. Vorrei sfatare tanti miti sull’intrattenimento e sul gioco che, se vorrai, un giorno, da diretto interlocutore del Monopolio, ti vorrei spiegare. Oggi voglio solo parlare di tutti i lavoratori e delle migliaia di attività connesse, chiuse e dimenticate. Come da decreto tutte le sale gioco, sale scommesse e sale bingo sono chiuse fino al 14 giugno e senza neanche sapere se riapriranno”, è quanto si legge in una lettera di una società che lavora nel settore del gioco inviata a giornalisti Tv. “Non abbiamo un data, un protocollo. Centinaia di migliaia di lavoratori a casa senza sapere del loro destino, senza cassa integrazione perché quella, neanche qui, e’ mai arrivata. Perché siamo discriminati? Vorrei precisare che un lavoratore e’ un lavoratore, l’attendente della sala bingo perché e’ diverso da un cameriere di un ristorante? Perché il dipendente della sala scommesse, che sta dietro un vetro, e’ diverso da un commesso di un negozio? E in più, perché’ una sala scommesse di 300 mq e’ diversa da un parrucchiere di 60 mq? Il contagio c’e’ solo mentre giochi? Perché in un parrucchiere ci possono sostare 10 persone a fare una tinta e da noi neanche possiamo tirare su una serranda? Il lavoratore della sala e’ diverso da un barista? Siamo completamente dimenticati e discriminati Se tu te ne volessi occupare saremmo tutti e 240.000 grati a te e chi potesse , almeno una volta, darci voce. Mi chiedo anche come sia possibile che dal 3 giugno uno straniero può venire in Italia senza andare in isolamento, e noi, a quel di’, saremo ancora chiusi in casa. Ancor di più oltre il danno la beffa! Oltre che NON possiamo accedere a nessun credito perchè settore escluso da tutte le banche, oltre che siamo chiusi, siamo l’UNICO settore che si e’ ritrovato una nuova tassa, et voila’. Si hai capito bene tra una riga e l’altra, nel silenzio del palazzo, in mezzo al “DL ripresa” c’e’ un ulteriore tassa sulle scommesse che servirà ad aiutare lo sport dilettantistico! Allora, ammesso e non concesso che siamo tutti vicini allo sport, come qualsiasi altro settore, ma che gioco e’? per aiutare un settore ne metti in ginocchio un altro?? Faccio presente che la nuova tassa andrà ancor di più a gravare su una filiera che si trova nuove tasse ogni anno, ogni finanziaria! E’ una vergogna”, conclude. lp/AGIMEG