Giochi, Di Paola (Pres. Domusbet) ad Agimeg: “Puntiamo molto su crescita rete fisica. La politica ha una visione distorta del settore ed i limiti orari consegnano mercato a illegalità”

Dalla crescita dei casinò games alle virtual, dagli investimenti sulla rete fisica all’online, passando per un’analisi dell’attuale situazione normativa e politica in tema di gioco, tra bandi di gara non ancora emanati e stretta sulla pubblicità del gioco. Sono alcuni dei temi toccati da Francesco Di Paola, Presidente di Domusbet, in un’intervista esclusiva ad Agimeg.

Come sta andando questa prima parte del 2017 in termini di raccolta e quote mercato?

Nella prima parte del 2017 abbiamo assistito a una flessione generalizzata sul poker, ma siamo cresciuti molto sui casino’ games e sulle scommesse sportive. Buoni risultati anche sul fronte delle virtual, che prendono sempre più piede, così come per il 10eLotto, che da un paio di mesi a questa parte sta incrementando i volumi.

Cosa vi aspettate per i prossimi mesi? Avete in serbo novità di prodotto per la seconda parte dell’anno?

Al momento siamo proiettati sui negozi fisici. Vogliamo ingrandire la rete terrestre, puntiamo moltissimo sul bando di gara per le scommesse e speriamo esca presto, vogliamo ritagliarci un’importante fetta di mercato.

A questo proposito, come valutate il ritardo degli attesi bandi di gara per le scommesse e per il gioco online? Quali conseguenze può avere sul vostro business?

Nell’ultimo bando a cui abbiamo partecipato non abbiamo letto che era prevista la chiusura delle sale, un fatto che ci danneggia, basti guardare quello che sta succedendo a Napoli (dall’agosto 2016 in vigore limiti orari di apertura e chiusura sale giochi, ndr). Il fatto è che le nostre sale chiudono, poi qualche metro più avanti troviamo agenzie illegali che raccolgono gioco senza problemi. Se non ci vogliono più, basta dirlo e prendiamo le nostre decisioni. Oggi purtroppo chi investe non ha certezze ed è questa la cosa più grave.

Cosa ne pensate dell’attuale situazione politica riguardo il settore dei giochi e del mancato accordo in Conferenza Unificata?

Il problema delle concessioni non è da sottovalutare, se non si fa un Accordo fatto per bene si rischia di riconsegnare il mercato all’illegalità. Non si può chiudere una sala a mezzogiorno e riaprirla alle 16 quando le partite sono già iniziate. In questo modo si dà solamente spazio all’illegalità. Senza contare che servirebbe un solo peso e una sola misura sia per le slot che per tutti gli altri giochi: si massacrano le awp, che sicuramente negli anni sono cresciute, ma non per questo bisogna accanirsi. Ci vuole chiarezza, mentre vedo tanta ignoranza in tema di gioco da parte della politica, che non si rende conto che dal settore provengono importanti entrate erariali.

Cosa ne pensate dell’ipotizzata stretta sulla pubblicità per gioco e scommesse? Quale danno potrebbe apportare agli operatori?

Credo che la pubblicità sia il motore trainante del settore, gli investimenti in questo campo ci permettono di arrivare all’utente finale. Ma vietarla sarebbe solamente un danno. Ci piacerebbe avere un confronto politico sul tema, nessuno ha realmente una visione chiara in materia.

cr/AGIMEG