Bombardieri (procuratore Reggio Calabria) ad Agimeg: “Il gioco illegale attira la criminalità perché il trattamento sanzionatorio è minimo rispetto alle forme di guadagno possibili”

“Questa operazione nasce all’esito del vecchio procedimento ‘Gambling’ nel 2015, quando la Direzione Distrettuale Antimafia aveva svolto un’attività analoga collegata ai siti di scommesse online. All’esito di quell’operazione, dopo le vicende cautelari, vi era stata la collaborazione di un indagato e dalle sue dichiarazioni si era svolta un’attività di riscontro da parte della Guardia di Finanza. Nell’ambito di tale operazione, che riguardava le indagini che erano partite da quelle dichiarazioni e che stavano procedendo, abbiamo appurato che vi erano attività analoghe svolte da soggetti comuni alla nostra indagine e a quelle delle Procure di Bari e Catania. Abbiamo quindi attivato il Coordinamento della Direzione Nazionale e abbiamo proseguito l’operazione di indagine che è sfociata nelle ordinanze di fermo della scorsa settimana. Le indagini si sono arricchite di nuove collaborazioni. In particolare le dichiarazioni di un nuovo collaboratore, ci hanno consentito di ampliare la rete di soggetti collegati alle attività delittuose”. E’ quanto ha spiegato ad Agimeg Giovanni Bombardieri, procuratore di Reggio Calabria, in merito all’operazione della scorsa settimana della Guardia di Finanza. “Abbiamo avuto 18 fermati e il sequestro di numerosissime società, sia in Italia sia all’estero. Queste società si relazionavano con le cosche di ‘ndrangheta di Reggio centro e di Gioia Tauro che controllavano il territorio e avevano la possibilità di interfacciarsi alle attività illecite. L’indagine non è conclusa – ha aggiunto -. In questo momento stiamo facendo le ricognizioni e valutando le dichiarazioni in seguito agli interrogatori. Ci saranno approfondimenti che erano già in corso prima e che saranno ampliati con gli esiti delle perquisizioni. La Dia, la Scico e la Guardia di Finanza hanno svolto una serie di attività cautelare reali che oggi devono essere valutate”, ha detto. “La classe politica dovrebbe farsi carico delle soluzioni per contrastare le infiltrazioni criminali nel settore del gioco. Noi possiamo evidenziare le criticità di una legislazione che invoglia la criminalità organizzata ad investire in questo settore che consente grosse ricchezze con rischi lievi rispetto ad altre forme di delitto. Il gioco illegale ha una rete sanzionatoria che non ha paragoni con altre forme delittuose, quindi la criminalità potendo arricchirsi e rischiando poco investe in queste nuove forme di delitto. Ma questo deve essere valutato dalla politica, sia in un’eventuale revisione del trattamento sanzionatorio sia di tutela della collettività”, ha concluso. cdn/AGIMEG