Giochi, Vaccari (Pd) a Agimeg: “Approvato programma di lavoro su infiltrazioni mafiose nel settore. La destinazione di scopo delle entrate erariali un tema da discutere con tutte le parti”

Il programma di lavoro messo a punto per coordinare l’attività di gestione delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore dei giochi “è stato validato dall’Ufficio di presidenza. Nelle prossime settimane svolgeremo una serie di audizioni, in base anche alle disponibilità dei diversi interlocutori: abbiamo necessità di audire alcuni soggetti in sequenza, dal procuratore generale, all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dalle forze di polizia a magistrati e gestori”. Lo annuncia ad Agimeg il senatore Stefano Vaccari (Pd), nominato coordinatore del X Comitato “Infiltrazioni mafiose nel gioco lecito e illecito” della Commissione parlamentare Antimafia. L’obiettivo del programma, spiega Vaccari “è una fotografia dello stato dell’arte delle infiltrazioni mafiose nel gioco lecito e illecito attraverso l’ascolto dei vari soggetti che ogni giorno hanno a che fare con le gestione del fenomeno. Bisogna valutare cosa hanno fatto loro, quali misure hanno messo in campo e quali potrebbero essere le proposte di modifica alla normativa sul gioco per rendere quasi impossibile le infiltrazioni delle criminalità, in un settore davvero appetibile. Dai magistrati che hanno seguito e stanno seguendo le indagini a riguardo ci interessa ascoltare le modalità con cui si è insediata la criminalità organizzata nel settore, capire se ci sono proposte per rendere l’azione di prevenzione e di contrasto più efficace”. L’obiettivo finale è di produrre “in tempi non lunghissimi, glielo assicuro, una relazione sullo stato dell’arte del fenomeno, che mi auguro la Commissione possa approvare e che possa poi essere oggetto di discussione tra i due rami del Parlamento”. Parlando più in generale della riforma complessiva del settore, Vaccari, firmatario insieme al collega Mirabelli (Pd) del disegno di legge di riordino complessivo dei giochi, spiega che “con il ddl Mirabelli discuteremo delle nuove regole”. Istituire anche in Italia una tassa di scopo per devolvere parte dell’utile erariale derivante dai giochi a progetti specifici come l’educazione scolastica sarà tra le proposte oggetto di discussione: “Serve una discussione ampia senza pregiudizi. L’eventuale normativa  non può infatti  non tener conto di tutto quello che è già esistente e dei vari soggetti coinvolti: dallo Stato che detiene le concessioni, ai Comuni che regolano le norme sul territorio, senza dimenticare il ruolo svolto dagli stessi concessionari”. dar/AGIMEG