Giochi, tempi stringono per trovare accordo tra governo ed enti locali su riordino materia. Baretta chiede accelerazione, ci sono gare da rispettare. Prossima Conferenza Regioni il 21 luglio

La trattativa tra governo ed enti locali in tema di distribuzione di gioco sul territorio sta diventando una partita di ping pong, ognuno scarica sull’altro la responsabilità di fare la prima mossa. “La Conferenza Unificata è aperta, mi auguro a breve di affrontare il tema per arrivare rapidamente, spero entro luglio, a trovare un’intesa per dare una certezza non solo ai cittadini ma anche agli operatori. I tempi stringono, ci sarà un’accelerazione: sono abbastanza ottimista sulla riorganizzazione”, ha affermato il sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, dicendosi ottimista sul raggiungimento di un’intesa tra le parti in tempi brevi: “penso già dalla prossima settimana a un nuovo incontro, abbiamo chiesto alla Conferenza Unificata di convocarci. Spero di arrivare a un’intesa entro luglio, ci sono le gare” con le relative scadenze da rispettare. Eppure il suo interlocutore, le Regioni, sostiene che il primo passo debba essere proprio lui a farlo. “Stiamo aspettando che il governo ci convochi. Arrivare a un accordo entro luglio? Dipende da Baretta”, ha replicato Massimo Garavaglia, assessore al Bilancio della Regione Lombardia e coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni. Una nuova riunione la prossima settimana? “Basta chiedere”, ha aggiunto secco Garavaglia, incaricato di portare avanti la trattativa tra le parti. E intanto fonti istituzionali fanno sapere ad Agimeg che la prossima Conferenza delle Regioni è convocata per il 21 luglio. Secondo il dettato della legge di Stabilità per il 2016, la Conferenza Unificata tra Stato ed enti locali deve definire le caratteristiche dei punti vendita di gioco e i criteri della loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico, della pubblica fede e dei giocatori e prevenire il rischio di accesso ai minori. L’accordo doveva essere raggiunto entro il 30 aprile. È forse l’appuntamento più importante dell’intero 2016: se dovesse saltare nessun operatore sarà in grado di partecipare al nuovo bando di gara che rischierebbe di essere un clamoroso fallimento, con conseguente caos e danni sia per il consumatore che per le entrate erariali. dar/AGIMEG