Giochi, slitta accordo Stato-Regioni su riordino settore: enti locali chiedono più tempo per esaminare le proposte, governo punta a chiudere il 3 agosto

Fumata nera in Conferenza Unificata. Proprio come anticipato da Agimeg, le Regioni hanno chiesto più tempo per esaminare le proposte presentate dal governo: “non si può pensare di chiudere tutto in pochi giorni, senza le approfondite valutazioni”, si vocifera tra gli addetti ai lavori delle commissioni competenti. Se le questioni orari di apertura e identificazione del giocatore minore sembrano essere delle criticità “superabili”, le Regioni stanno ancora studiando l’ipotesi certificazione di secondo livello per le sale. La commissione Affari finanziari sta valutando l’impatto delle classi A e B sul territorio, che potrebbero portare ad una “parziale disapplicazione” delle leggi regionali in tema di distanze dai luoghi sensibili: secondo la proposta del governo, infatti, le sale di tipo A sono esenti dal rispettare il distanziometro, ma sono ben 10 le Regioni italiane che hanno legiferato a riguardo, stabilendo nero su bianco la corretta metratura: Lombardia, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta prevedono 500 metri; Abruzzo, Liguria e Trentino Alto Adige 300 metri. La commissione Salute, invece, che ha in programma una riunione per giovedì prossimo, si sta focalizzando sull’aspetto più sociale del provvedimento, ossia il rischio ludopatia: “il settore va riformato ma la priorità è la salute dei cittadini”, fanno sapere ad Agimeg. E intanto le Regioni, per bocca del presidente Bonaccini, chiedono un incontro “urgente” al governo per definire le ultime criticità emerse, questione distanze in primis. Per questo incontro, che si terrà con ogni probabilità la prossima settimana, è stata preallertata anche la Presidenza del Consiglio. Insomma, un vero e proprio tavolo di confronto in piena regola che dovrebbe sciogliere gli ultimi nodi in vista della prossima Conferenza delle Regioni del 3 agosto, data in cui sia Baretta sia Bonaccini puntano a siglare l’intesa. “Se chiudiamo il 3 dipende dall’incontro con il governo”, osserva l’assessore Garavaglia lasciando aperte così anche altre interpretazioni. dar/AGIMEG