“Settore da tempo eletto dalle organizzazioni camorristiche ad uno degli ambiti entro i quali appare più conveniente reinvestire profitti criminosi è quello delle agenzie di scommesse che – per la sua peculiare ramificazione territoriale (che può corrispondere alla dislocazione delle singole agenzie di una determinata società di raccolta di scommesse sportive), oltre che per la stretta relazione con il gioco on-line, per sua natura, dematerializzato – spesso implica il coinvolgimento di più di un sodalizio criminale. Su questo terreno spesso si formano e consolidano alleanze o, viceversa, si consumano sanguinose rotture”. Lo evidenzia il procuratore nazionale Antimafia e terrorismo, Franco Roberti, spiegando che “la gestione criminale del gioco on-line si muove, in un certo senso, nel solco tracciato dall’analoga gestione della distribuzione delle macchine utilizzate per il video-poker, l’interesse manifestato dalla camorra verso questo settore è stato ampiamente esplorato specie con riferimento al coinvolgimento della maggior parte dei clan napoletani e campani nelle attività delle medesime famiglie di imprenditori”. Secondo il procuratore l’interesse della criminalità organizzata per le ‘attività di gioco’ come strumento di riciclaggio dei proventi delle attività criminose si sta spostando dall’apparecchio da gioco ‘tradizionale’, o dal videopoker, verso forme più sofisticate di offerta di servizi come nel caso dell’online. dar/AGIMEG