Il Dipartimento del Tesoro ha pubblicato la relazione sull’attività di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo predisposta dal Comitato di sicurezza finanziaria. Il documento, che riporta i dati riferiti all’anno 2013, è stato trasmesso dal Ministro dell’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, in Parlamento, ai sensi dell’articolo 5, comma 3, lettera b) del decreto 21 novembre 2007 n. 231. La relazione contiene una valutazione delle politiche e delle attività di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo attuate dall’Unità di informazione finanziaria (Uif), dalle autorità di vigilanza, dalle amministrazioni interessate e dagli organi di polizia, Guardia di finanza e Direzione investigativa antimafia. Sono riportati, in particolare, i dati sulla segnalazione delle operazioni sospette, i risultati dell’attività investigativa della Gdf e della Dia, i risultati delle attività di vigilanza condotte dalla Banca d’Italia, dalla Consob e dalla Ivass. Un capitolo ad hoc è dedicato al controllo e monitoraggio della circolazione trasfrontaliera del denaro contante. Tra i temi approfonditi, anche quello sulle sanzioni finanziarie internazionali nei confronti dei Paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale con programmi di proliferazione delle armi di distruzione di massa e quello sulla prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo in ambito europeo e internazionale.
In generale, il numero delle segnalazioni trasmesse dai professionisti è rimasto stabile e originato per il 91 per cento dai notai, mentre si è registrato un sensibile aumento delle segnalazioni provenienti da operatori non finanziari, delle quali il 91 per cento trasmesse dai gestori di giochi e scommesse. Si è passati infatti da 283 segnalazioni nel 2012 alle 774 nel 2013, con un incremento del 173,5%. “Sotto il profilo settoriale, per alcuni comparti risulta confermato il particolare rischio di infiltrazione della criminalità organizzata. Si tratta del settore dei giochi e scommesse, dello smaltimento dei rifiuti, dei compro oro, produzione di energia eolica e di energia elettrica da fonti rinnovabili, movimento terra e gestione di cave”. “La UIF, con la collaborazione della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha pubblicato due schemi rappresentativi di comportamenti anomali relativi a operatività connesse con il settore dei giochi e delle scommesse. Il provvedimento muove dalla considerazione che l’incremento dei flussi finanziari nel settore del gioco avvenuto negli ultimi anni possa aumentare i rischi di infiltrazione della criminalità organizzata e le possibili connessioni con attività di riciclaggio”. La Guardia di Finanza ha rilevato che lo 0,17% delle operazioni sospette trasmesse dalla Uif riguardano l’addebito per giochi e scommesse e l’apertura, la chiusura e la movimentazione dei conti di gioco online. “Nella categoria dei professionisti giuridico-contabili – si legge nella relazione – il maggior numero di controlli ha riguardato i commercialisti e i notai, mentre, tra gli altri operatori non finanziari, le categorie maggiormente controllate sono state l’offerta di giochi o scommesse su rete fisica e il commercio di oggetti preziosi (tra cui i c.d. “compro oro”)”. es/AGIMEG