Il regolamento comunale di Spresiano, in provincia di Treviso, funziona. Sono già due le nuove aperture bloccate a causa del divieto imposto dalla giunta, e nessuno ha deciso di iniziare la battaglia legale di fronte al Tar. “Stiamo ottenendo quello che volevamo – ha dichiarato il sindaco Marco Della Pietra – ma la nostra lotta al gioco d’azzardo non si esaurisce con questo regolamento. Presto avvieremo un progetto per la prevenzione nelle scuole”. Il regolamento – che di fatto equipara tutti i giochi con vincite in denaro, compresi i Gratta e Vinci – prevede una distanza minima di 500 metri da scuole, oratori, impianti sportivi, strutture residenziali, ambulatori o chiese, entro i quali viene impedita l’apertura di nuove attività e non sarà consentito l’ampliamento di quelle già esistenti. Le restrizioni non riguardano solo le nuove aperture, confinate di fatto alle zone non residenziali. Le limitazioni orarie introdotte inizialmente per l’accensione delle slot machine, dalle 8 alle 23 per le zone residenziali e dalle 8 alle 2 per quelle direzionali e commerciali, sono state estese anche agli altri giochi. Di fatto fuori da queste fasce orarie non si potrà comprare un Gratta e Vinci al bar o al tabacchi, giocare una schedina del Lotto o fare una scommessa. Pena una sanzione da 25 a 500 euro. Spresiano è il comune che ha anticipato Bergamo nella guerra alla ludopatia. dar/AGIMEG