Togliere le slot da bar e tabacchi è “una scelta assurda visto che le macchinette fruttano allo Stato 8 miliardi di euro l’anno. Pertanto sono lodevoli le belle intenzioni sventolate ma dove verranno recuperati quei soldi?”. Esprime disappunto il presidente della Fit di Viareggio, Giuseppe Pucci, all’ipotesi paventata dal premier Renzi – peraltro già avanzata dal sottosegretario Baretta – di ridurre fino all’azzeramento gli apparecchi da gioco in bar e tabacchi. La ricetta di Pucci, invece, prevede di avviare un percorso di ‘professionalizzazione della rete’, per formare operatori capaci di sorvegliare la possibile insorgenza di dipendenza da gioco della clientela: “la strada è solo questa, anche perché i piccoli locali dove sono presenti 3/4 macchinette permettono un maggiore controllo contrariamente a quanto può avvenire nelle maxi sale slot con 130 postazioni, musica e luce soffusa che incitano a spendere. Invece l’indirizzo del governo – insiste Pucci dalle colonne de La Nazione, edizione di Viareggio – sembra proprio quello di favorire i grossi gestori che propongono delle realtà molto simili ai Casinò”. Il presidente della Fit di Viareggio sottolinea poi che “nella provincia di Lucca sono 4mila le aziende che grazie alle slot coprono la metà delle spese di affitto”; non solo, “non possiamo recedere dal contratto (sottoscritto per l’installazione delle slot, ndr), altrimenti dovremmo pagare penali che vanno da 1.500 a 16mila euro a macchinetta”. dar/AGIMEG