Anche lo Stato è costretto a fare i conti con le ripercussioni che l’emergenza Covid-19 ha avuto sul settore dei giochi: nelle casse dello Stato sono finiti oltre 2,3 miliardi in meno a causa della chiusura di sale slot, bingo e agenzie di scommesse per oltre 100 giorni, e delle restrizioni imposte anche alla raccolta degli altri giochi. E’ quanto emerge confrontando il Conto Riassuntivo del Tesoro del primo semestre pubblicato alcuni giorni fa dalla Ragioneria dello Stato con il report dello stesso periodo 2019. Sommando i vari capitoli che riguardano il gioco, nei primi sei mesi di quest’anno lo Stato avrebbe incassato circa 4,3 miliardi, la differenza quindi sarebbe di poco più di un miliardo rispetto ai 5,4 miliardi del 2019.
Tra i vari capitoli, tuttavia, la voce “Proventi derivanti dal gioco del Bingo” mostra un andamento decisamente insolito: quest’anno supera gli 1,3 miliardi, nel 2019 valeva 87,6 milioni. Una crescita che sfiora il 1.500%. La Ragioneria di Stato conferma a Agimeg che nel dato di quest’anno, a differenza del 2019, sono confluiti anche gli “incassi connessi agli aggi ed alle vincite del 2019”.
Al netto di quella voce, il gettito di quest’anno si ferma quindi a circa 3 miliardi, appunto 2,3 miliardi in meno del primo semestre 2019 (5,3 miliardi). In termini percentuali, il gettito dai giochi è crollato di oltre il 44%. Il calo più consistente, sia in termini assoluti sia su base percentuale, lo registra il prelievo sugli apparecchi (slot e vlt): si ferma a 1,5 miliardi, un anno fa superava i 3,3 miliardi. Questa voce da sola è diminuita di oltre 1,8 miliardi, quasi il 54% in meno. Altri cali significativi per i Proventi derivanti dalla vendita dei biglietti delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea (-35%, 448 milioni, contro i 690 di un anno fa), per quelli del Lotto (-23,5%, si attestano a 423 milioni, contro i 554 di un anno fa) e per la tassa sulle vincite del Lotto (-18%, 199 milioni contro i 243 di un anno fa). Ci sono però anche alcune voci fortemente in attivo, anche se poi hanno un peso molto contenuto sul bilancio finale. I versamenti effettuati dai concessionari degli apparecchi salgono addirittura del 112% (12,1 milioni), mentre la quota del 40% dell’imposta unica su giochi di abilità a concorsi pronostici guadagna il 36,6% (115,1 milioni). gr/AGIMEG