La liquidità internazionale, cioè la possibilità per un giocatore online di sedersi al tavolo virtuali con utenti di altri paesi ed più in generale il gioco online, stanno vivendo un inizio di autunno molto caldo. Dopo le prese di posizione di diversi politici e del presidente della FIT, anche il Sindacato Totoricevitori Sportivi, per bocca del suo presidente Giorgio Pastorino, scende in campo: “In questi ultimi anni si è molto parlato di regolare meglio il settore per motivi di salute pubblica. Ebbene, questi discorsi di tutela sembrano non riguardare il segmento del gioco online. Quest’ultimo infatti viaggia al di fuori delle varie riduzioni dell’offerta di gioco previste nell’accordo Stato-Ragioni, viaggia al di fuori di stringenti regolamenti comunali, viaggia al di fuori da un controllo fisco sul gioco dei minori. Insomma – ha dichiarato Pastorino ad Agimeg – siamo di fronte ad isola intaccabile che invece andrebbe regolata in maniera più attiva. Ad esempio non dovrebbero esistere concessionari di solo gioco online. Perchè quest’ultimo dovrebbe essere solo di supporto a chi ha già una rete fisica e non viaggiare su un canale a parte. In pratica se un giocatore è impossibilitato ad andare in un punto gioco potrebbe utilizzare l’online, ma non avere una offerta solo per questo canale. E che dire della pubblicità. I concessionari online si sfidano a colpi di bonus da regalare al cliente da sottrarre al concorrente. Un’offerta di denaro massaccia, con pubblicità che quasi sembrano regalare denaro per poi spiegare, al momento della richiesta del giocatore, che quei soldi non sono poi così facili da ottenere. Insomma una incentivazione al gioco attraverso la proposta di denaro facile, credo sia una cosa da evitare assolutamente. E poi- sottolinea il presidente di STS – c’è il grande problema delle carte di credito. Un giocatore, mettendo denaro con la propria carta di credito sul suo conto gioco, di fatto utilizza denaro che forse in quel momento neppure ha sul suo conto bancario. Questo fatto potrebbe spingere il giocatore a puntare di più per recuperare il denaro speso e coprire il conto. Insomma si innesta un meccanismo che non solo può portare alla rovina di un giocatore, ma anche alla sua dipendenza dal gioco. Bisognerebbe quindi vietare l’utilizzo delle carte di credito nell’online e permettere l’utilizzo solo di carte di debito o prepagate. Spero inoltre – ha concluso Pastorino – si faccia un passo indietro sulla liquidità internazionale. Circa 7 anni fa, quando si iniziava a parlare di betting exchange, la Consulta disse che si portava dietro un alto rischio di riciclaggio. Questo rischio è ancora maggiore con la liquidità internazionale e quindi il passaggio di denaro tra conti gioco di utenti di paesi diversi. Noi di STS faremo tutti i passi possibili perchè si metta un freno a questa “libertà” incontrollata dell’online”. lp/AGIMEG