Dal 2004 al 2014 il volume del gioco online dei mercati regolamentati è cresciuto da 12,4 miliardi dollari a 41,4 miliardi, su scala globale. Decisivi per lo sviluppo numerosi episodi normativi ed economici per arrivare a una quota di mercato, rispetto all’intero settore dei giochi, che è salita al 9% (6% nel 2007), ma che potrebbe restare statica nei prossimi anni, tanto che secondo le previsioni di uno studio proposto dalla Global Betting and Gaming Consultacy non sarà facile superare il tetto del 10%. Va infatti ricordato che nel corso dello stesso decennio 2004-2014 i ricavi dei casinò asiatici sono cresciuti da 7,7 miliardi di dollari di US 56,6 miliardi dollari, grazie soprattutto alla crescita di Macao. Sembra difficile che il poker online, grande protagonista del settore fino al 2010, possa tornare a crescere. Al culmine del 2010 il poker online ha rappresentato quasi il 16% di tutto l’e-gaming, entro il 2019 la quota di mercato potrebbe scendere al 7%. Decisivo in questo caso il blocco imposto negli Stati Uniti, dove solo nel Nevada e nel New Jersey sono ripartite le partite di texas hold’em a distanza. Il settore del poker paga anche il fatto che in Europa si è lavorato senza successo sull’idea della liquidità condivisa e i tanti pool nazionali faticano a invertire la tendenza negativa che ha caratterizzato gli ultimi anni. La svolta, quindi, può esserci solo se si muove qualcosa a livello politico.
Per quanto riguarda le lotterie è ancora più netta la differenza tra raccolta fisica e online, con gli stessi operatori che non sembrano aver mai creduto e investito sullo sviluppo dei giochi a estrazione sul canale telematico. Su 100 dollari puntati, al momento solo 4 provengono dall’online. Dati più incoraggianti arrivano dalle scommesse sportive e dai casinò online. La Coppa del Mondo 2014 ad esempio ha portato ai bookmaker incassi superiori del 142% rispetto a quelli del 2010. Entro il 2019 le scommesse sportive rappresenteranno il 53% del gioco telematico, soprattutto se andranno a buon fine le regolamentazioni in Germania e nei Paesi Bassi. lp/AGIMEG