La Commissione Europea interviene ufficialmente sulla questione relativa alla tassazione sulle diverse offerte di gioco e in particolare sulle imposte applicate al gioco online ritenute ‘favorevoli’ rispetto a quelle applicate al gioco ‘terrestre’.
Le società spagnole del gioco cosidetto ‘tradizionale’ (ovvero quelle che gestiscono casinò e slot machines) hanno avviato tre anni fa una denuncia a Bruxelles contro la legge spagnola sul gioco ritenendo che la convenzione di concessione per gli operatori di gioco online rappresentasse una forma di trattamento fiscale favorevole. La norma infatti consente alle regioni autonome di applicare una imposta del 20% sui premi assegnati dagli operatori stabiliti sul territorio e vinte da giocatori provenienti da quel territorio.
I ricorrenti (società che gestiscono casinò e sale da gioco) ritengono che la norma rappresenti una un aiuto di Stato a favore dei concorrenti virtuali.
La Commissione europea, tuttavia, ha concluso che questa regola non costituisce un aiuto di Stato per le società di gioco on-line. E il nuovo commissario alla concorrenza Margrethe Vestager, ha chiuso il caso. Ciò nonostante la risoluzione Vestager del 17 marzo concede ai ricorrenti l’opportunità di rivedere la legge, a seconda della loro applicazione specifica in ogni comunità. Finora, nessun Comunità ha applicato la maggiorazione ai sensi della legge, in base alle informazioni inviate a Bruxelles dalle autorità spagnole. Ma questa possibilità esiste e può materializzarsi in qualsiasi momento, soprattutto in un periodo difficile come quello che la Spagna sta vivendo.
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Il governo spagnolo ha difeso la norma, perché, a suo avviso, “gli operatori di giochi online e di gioco terrestre non si trovano in una situazione fattuale e di diritto comparabili.” Le autorità spagnole ritengono che queste aziende “operino in mercati diversi e non sono in concorrenza tra di loro”.
Bruxelles respinge tale argomento: «operatori di gioco online e quelli terrestri sono equivalenti, si trovano solo su canali di distribuzione diversi.” Ma la CE è d’accordo sul fatto che la maggiorazione regionale si inserisce nella logica del sistema fiscale spagnolo. lp/AGIMEG