Come è accaduto nel 2013 anche nel 2014 il settore dei giochi chiuderà il bilancio annuale in flessione. Si scende a quota 82,7 miliardi in calo del 2,3% rispetto all’anno precedente; flessione che riguarda un po’ tutto il settore. Fatta eccezione per le scommesse che a fine anno avranno generato, si stima, un volume di gioco di 5,3 miliardi (i Mondiali di calcio sono stati decisivi) e il Lotto (6,5 miliardi di euro), la raccolta degli apparecchi da intrattenimento (slot e vlt) si dovrebbe fermare intorno ai 46 miliardi. Seguono i Gratta e Vinci (9,2 miliardi) mentre il comparto del gioco online ha generato volumi per 12,4 miliardi tra giochi da casinò e poker. Un trend che ovviamente pesa anche sulle casse dell’Erario: allo Stato andranno 7,8 miliardi (-3,8%), contro i quasi 8,2 miliardi del 2013. La flessione della spesa netta (calcolata dalla differenza tra il volume di gioco complessivo e quanto viene restituito in vincite) risente dei dati generali: alla fine dei conti gli italiani nei 12 mesi, secondo le stime di Agimeg, avranno speso 16,5 miliardi, e anche in questo caso il confronto rispetto al 2013 fa registrare una flessione del 3,5% (nel 2013 erano 17,1 miliardi). lp/AGIMEG