UK, i giocatori di calcio e di cricket professionisti sono tre volte più a rischio di contrarre ludopatie rispetto ai normali cittadini. In pratica, il 6,1% degli atleti professionisti ha problemi con il gioco, o è a rischio, contro una media nazionale dell’1,9%. E’ quanto emerge da una ricerca condotta dall’istituto NatCen Social Research per conto della Professional Players Federation, su un campione di 178 giocatori di cricket e 170 di calcio. L’istituto stima quindi che 192 atleti siano gioco-dipendenti, e altri 440 siano a rischio. Di contro, solo il 3% dei giocatori ha ammesso di aver chiesto aiuto in passato. Per Heather Wardle, che ha diretto lo studio, la maggior esposizione è dovuta a una serie di fattori, come l’indole competitiva che caratterizza gli atleti, e il fatto che la cultura delle scommesse sia molto radicata negli ambienti sportivi professionali. Inoltre, il 31% degli intervistati ha sostenuto che le compagnie di gioco incentivino gli atleti a scommettere. Un dato che gli analisti riconducono alle campagne promozionali con cui gli operatori di gioco cercano di attrarre le persone che hanno maggiori disponibilità economiche. Il 27% degli atleti ritiene che le sponsorizzazioni influiscano sul livello di diffusione delle ludopatie. Un quarto degli intervistati afferma di essere stato indotto a giocare da dei compagni di squadra. rg/AGIMEG