“Oggi rappresentiamo un punto di riferimento a livello nazionale sul gioco: mi ha scritto il sindaco di Firenze a cui il Tar Toscana ha annullato ogni tipo di regolamentazione, chiedendomi di avere a disposizione il testo di Bergamo e il rapporto che abbiamo posto a fondamento della regolamentazione, ma molti altri sindaci stanno guardando con interesse”. E’ quanto ha dichiarato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, presentando in Consiglio Comunale il nuovo regolamento che limita gli orari di gioco, dopo la pronuncia contraria del Tar di Brescia: “Abbiamo pensato di riproporre il regolamento, salvo sottrarre le dizioni Gratta e vinci e 10eLotto, fino a che non saremo in grado di ribaltare il giudizio di primo grado andando in Consiglio di Stato” ha detto il primo cittadino. Gori ha evidenziato che il giudizio del Tar di Brescia sia “favorevole rispetto a gran parte delle controdeduzioni mosse al nostro progetto, è un elemento di rassicurazione per molti altri comuni. Mi pare confermata una trasversalità politica ampia all’iniziativa dell’amministrazione, raccolgo la sollecitazione a cercare nuovamente di coinvolgere i Comuni vicini, abbiamo già provato a farlo”. Sulla riduzione dell’offerta a cui punta il governo, Gori ha detto che “per la prima volta si segna una discontinuità, puntando a ridurre l’offerta”, anzichè pensare “a far cassa senza preoccuparsi di effetti del gioco d’azzardo”. La proposta governativa “in tre anni punta a ridurre l’offerta del 50%, riducendo la diffusione sul territorio delle slot che sono ovunque nei nostri quartieri. Non è la soluzione a tutti i problemi, tant’è che stiamo ancora discutendo con il governo se sia possibile mantenere la distanza dai luoghi sensibili in primo luogo dalle scuole. Non chiediamo allo Stato di sparire dal settore, più che il proibizionismo serve sensibilizzare i giovani”, in quanto “il proibizionismo sarebbe un enorme regalo alla malavita organizzata che a quel punto avrebbe campo libero. E’ auspicabile che lo Stato abbia un suo ruolo, il problema è quanto l’offerta è capillare e promossa con la pubblicità e quanto poco si fa per sensibilizzare i minori dall’accedere ai luoghi in cui si gioca”. E sull’accesso dei giovani nelle sale giochi, Gori ha detto :“Una cosa positiva del riordino è che si pongono requisiti per autorizzare una sala, che rendono quel luogo inaccessibile ai minori, visto che si entra e si gioca solo con carta d’identità e tessera sanitaria, è un modo serio per mettere delle barriere”. lp/AGIMEG