Stretta sui giochi da parte del Comitato economico e sociale europeo (CESE) che impone nuovi obblighi di verifica nella direttiva antiriciclaggio ai prestatori di servizi di gioco. E’ stato pubblicato nella Gazzetta Europea il parere del CESE sulla “Proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva (UE) relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo”. Il CESE, dopo aver ricordato che la lotta contro il terrorismo e il suo finanziamento, il riciclaggio di denaro e altre forme di criminalità economica collegate debbano costituire priorità permanenti della politica dell’UE, afferma che “la proposta relativa alla 5a direttiva antiriciclaggio impone alcuni nuovi obblighi di adeguata verifica da applicare da parte dei soggetti obbligati, vale a dire istituti finanziari, professionisti del settore, prestatori di servizi fiduciari e di servizi di gioco d’azzardo, agenti immobiliari ecc., ai loro clienti, a quelli nuovi come a quelli già esistenti. In particolare prevede misure rafforzate di adeguata verifica nei confronti di clienti con attività in paesi terzi ad alto rischio. Gli Stati membri possono anche applicare contromisure nei confronti delle giurisdizioni ad alto rischio, compreso il divieto di insediarvi filiazioni o uffici di rappresentanza o di effettuarvi operazioni finanziarie”. Nella Gazzetta Europa viene anche riportato il parere del Comitato economico e sociale europeo sulla “Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante misure volte a impedire i blocchi geografici e altre forme di discriminazione dei clienti basate sulla nazionalità, il luogo di residenza o il luogo di stabilimento nell’ambito del mercato interno e che modifica il regolamento (CE) n. 2006/2004 e la direttiva 2009/ 22/CE”. “La proposta di regolamento sui blocchi geografici rientra appunto in questo pacchetto complessivo. E in proposito vale la pena di notare che il regolamento proposto non si applica ad una serie di settori importanti, quali ad esempio la salute/i pazienti, il trasporto ferroviario di passeggeri, i servizi finanziari (al dettaglio), la musica su supporto digitale, i servizi audiovisivi e alcune forme di gioco d’azzardo”, si legge nel testo. “Il principio di base è che questi settori richiedono disposizioni settoriali specifiche che, secondo il CESE, dovrebbero essere introdotte quanto prima per colmare le lacune della legislazione sul mercato unico digitale”. cdn/AGIMEG