Giochi: clan Parisi riciclava denaro sporco nel gioco illegale

Da un lato le scommesse attraverso agenzie internazionali e dall’altro le macchinette videopoker distribuite nei locali del quartiere Japigia di Bari e controllate da uomini del clan. Sono i due canali che avrebbero consentito al clan ‘Parisi’ di Bari di riciclare il denaro sporco, provento delle attività illecite, soprattutto il traffico di droga. A dichiararlo in aula è stato oggi Marco Apuleo, pregiudicato 45enne di Monopoli, collaboratore di giustizia. Apuleo, soprannominato ‘Il professore’ per il suo linguaggio forbito, è stato sentito questa mattina nel processo ‘Domino’, in cui Savino Parisi, detto Savinuccio, boss del quartiere Japigia di Bari, è imputato insieme con altre 46 persone accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, traffico internazionale di droga, usura, turbativa d’asta e riciclaggio. Apuleo, interrogato dal procuratore aggiunto Pasquale Drago, ha raccontato i suoi rapporti col boss, i contatti con gli affiliati al clan, e soprattutto ha parlato dei presunti investimenti del gruppo criminale nel settore del gioco. Sul presunto giro di scommesse attraverso agenzie, anche internazionali, la Procura di Bari ha inoltre in corso nuove indagini. Primi accertamenti avevano già riguardato, nell’ambito dell’inchiesta Domino, un’agenzia inglese di cui erano soci alcuni baresi ritenuti vicini al clan Parisi. Giudicati con rito abbreviato sono stati tutti assolti dall’accusa di intestazione fittizia di beni. È ancora pendente in Cassazione, invece, il procedimento relativo alla misura di prevenzione che aveva portato al sequestro dell’agenzia scommesse inglese (dissequestrata nei mesi scorsi dalla Corte di Appello di Bari). Le nuove indagini dell’Antimafia – riporta l’Ansa -, su cui la Procura mantiene il massimo riserbo, puntano ora a verificare ipotesi di riciclaggio di denaro sporco proprio attraverso le scommesse. lp/AGIMEG