Giochi, Caramaschi (Sindaco Bolzano) ad Agimeg: “Lo Stato può fare a meno delle entrate dai giochi e recuperare risorse colpendo l’evasione fiscale”

“La provincia autonoma di Bolzano per statuto ha da sempre autonomia decisionale e con la legge provinciale abbiamo vietato le slot in tutti gli esercizi pubblici, laddove vi siano distanze inferiori ai 300 metri dai luoghi sensibili, in primis scuole e ospedali. Mentre le sale gioco, che avevano l’autorizzazione e la concessione da parte della Giunta provinciale con scadenza al 31 dicembre 2016, non sono state rinnovate. Oggi sul nostro territorio l’azzardo è bandito e siamo molto soddisfatti per il risultato raggiunto, in quanto è nostro compito tutelare i cittadini e la società civile in generale”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg il Sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi. “I gestori hanno fatto ricorso al Tar, che tuttavia non ha concesso la sospensiva, di fatto approvando il nostro operato – ha aggiunto il primo cittadino – e abbiamo provveduto ad apporre i sigilli alle sale”. Ma la stretta sul gioco non rischia di consegnare il mercato all’illegalità? “Il rischio c’è sempre, ma non perché si elimina il gioco in assoluto. La delinquenza si può insinuare anche nel gioco legale, ma le forze dell’ordine e la stessa società civile devono contrastare questi fenomeni. Lo Stato può fare a meno delle entrate erariali derivanti dai giochi – ha proseguito il Sindaco – in quanto se è necessario reperire risorse, basterebbe andare a colpire l’evasione fiscale che è nell’ordine dei 120 miliardi di euro l’anno. Basterebbe anche solo far emergere il 10% di questa cifra. Capisco che dietro ci siano interessi molto forti, lo definirei un egoismo economico-finanziario, ma se lo Stato incassa miliardi dai giochi e poi gli Enti locali devono spenderne altri per curare la ludopatia, tutto questo non ha senso. Ricordiamoci che l’assistenza costa alla collettività”, ha concluso Caramaschi. lp/AGIMEG