Giochi, Beretta (sindaco Borgo San Dalmazzo): “Servono regolamenti efficaci ed uniformi su tutto il territorio a contrasto della ludopatia”

Diverbio sul gioco a Borgo San Dalmazzo, nella provincia di Cuneo. In una lettera, il consigliere comunale di minoranza Piermario Giordano e dall’ex consigliere Ettore Zauli sottolineavano l’inadempienza del comune alla legge regionale che imponeva ai sindaci del Piemonte di disporre limitazioni temporali all’esercizio del gioco. “I gruppi di opposizione lo scorso autunno avevano presentato in consiglio la proposta di riduzione degli orari secondo quanto previsto dalla norma con la convinzione che la proposta sarebbe stata votata all’unanimità. Il sindaco di Borgo, sostenuto da tutta la sua maggioranza, si era rifiutato però di adempiere al dettato della legge”, scrivevano Giordano e Zauli. “Sosteneva – continuavano – in Consiglio che la riduzione degli orari avrebbe favorito una sorta di pendolarismo del gioco in quanto i ludopatici si sarebbero mossi da una città all’altra per cercare le sale aperte. Il risultato della presa di posizione del sindaco è stato proprio quello che diceva di voler contrastare: siccome molti comuni hanno posto limitazione agli orari, chi vuol giocare viene ora a Borgo dove limitazioni non ci sono”. “Non mi risulta che si verifichi verso Borgo un fenomeno di pendolarismo del gioco – ha risposto il sindaco Gian Paolo Beretta -. In Granda ci sono solo 25 comuni che hanno limitato gli orari delle slot. Finché non c’è uniformità, l’ordinanza sarebbe inefficace. Voglio confrontarmi con i 31 paesi del Consorzio socio-assistenziale per uniformare gli orari su tutta l’area. Occorre fare ordine e chiarezza fra tutti i paesi. Inoltre sono in attesa degli esiti della legge regionale che impone ai locali con vecchie licenze di rispettare una distanza minima dai punti sensibili (500 metri per i comuni sopra i 5mila abitanti) entro novembre 2017. Sono da sempre attento al fenomeno della ludopatia, so quanto male faccia ma servono regolamenti efficaci ed efficienti, altrimenti si risponde in modo evasivo al fenomeno”. cdn/AGIMEG