“Il bookmaker 1XBet non è in possesso di concessioni in Italia sia per il gioco pubblico che per il gioco online”. Risponde così il sottosegretario all’economia, Pier Paolo Baretta, all’interrogazione presentata dai deputati di Scelta Civica. “Quando l’Agenzia ha avuto contezza che tale operatore avrebbe sponsorizzato la Lega Calcio, ha inviato una segnalazione a quell’Organo sportivo evidenziando che il bookmaker ‘1XBet’ non è in possesso di concessione italiana e, quindi, non può raccogliere scommesse sul territorio nazionale. L’Agenzia in esito ad accertamenti effettuati su fonti aperte, ha verificato la sussistenza di una relazione tra il predetto bookmaker ed eventi sportivi nazionali, destinati ad un pubblico italiano; pertanto si poteva ragionevolmente presumere che ‘1XBet’ effettuasse una raccolta di gioco in Italia illegalmente, in quanto sprovvisto di regolare concessione. Per quanto riguarda in generale, l’attività di contrasto alla raccolta di gioco online effettuata illegalmente, da soggetti privi di regolare concessione, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli evidenzia che viene imposto il blocco dei siti irregolari con dominio ‘.com’. A tal fine è stata creata una black list continuamente aggiornata. In seconda battuta, giova segnalare che attraverso un’azione di moral suasion l’Agenzia ha portato i principali fornitori internazionali di software di gioco online a decidere di negare i propri servizi agli operatori che agiscono sul mercato italiano senza una regolare concessione statale, riducendo di fatto la possibilità che un giocatore possa superare il blocco predetto dei siti con dominio ‘.com’ e, quindi, giocare su siti non autorizzati”, continua Baretta. “Le menzionate norme non hanno potuto trovare attuazione per difficoltà oggettive palesate dall’Abi e dagli istituti bancari”, ha aggiunto il sottosegretario in riferimento al decreto legge 98 del 2011. “L’Adm evidenzia che all’interno della IV direttiva antiriciclaggio è prevista una serie di interventi che potranno consentire di contrastare il fenomeno da parte degli operatori. In particolare, infatti – conclude Baretta – si prevede che le ricariche dei conti di gioco dovranno essere effettuate con strumenti che consentono la tracciabilità delle transazioni e, quindi, offrono la possibilità di risalire ai soggetti tra i quali avviene il trasferimento di somme”. lp/AGIMEG