La proposta di legge recante disposizioni per l’Introduzione dell’obbligo di identificazione per la partecipazione ai giochi con vincite in denaro ha appena ricevuto il visto si stampi. La conferma arriva dal deputato Sebastiano Barbanti (Misto), primo firmatario del provvedimento, a margine della sessione in commissione Finanze. “Mi è appena arrivata la proposta di legge per il visto si stampi. Adesso dobbiamo aspettare che venga incardinata, spero il prima possibile ma vediamo cosa dice la maggioranza. Io spingerò affinché i tempi (dell’iter legislativo, ndr) siano rapidi”. Il testo sarà assegnato “di sicuro alla commissione Finanze, ma potrebbe interessare anche la commissione Affari sociali”. Non si esclude, dunque, un esame congiunto tra le due commissioni. Come anticipato da Agimeg, il provvedimento, di soli 3 articoli, “si prefigge lo scopo di tracciare il flusso giocatore-giocata-vincita in maniera incontrovertibile ed istantanea onde poter attivare le più opportune azioni di intervento volte a contrastare il fenomeno del riciclaggio e prevenire i sintomi della ludopatia”. Lo strumento scelto è “qui individuato dalla tessera sanitaria la cui presentazione o utilizzo è condizione sine qua non per l’accesso alle scommesse, a quota fissa e a totalizzazione, su eventi sportivi, anche simulati, inclusi quelli relativi alle corse dei cavalli, nonché su altri eventi, anche simulati, ai giochi di ippica nazionale, al bingo, ai giochi numerici a quota fissa, ai giochi numerici a totalizzazione nazionale, ai concorsi pronostici sportivi, inclusi quelli ippici, alle lotterie ad estrazione istantanea e differita ed ai giochi a distanza oltre che alle famose slot machines che dovranno dotarsi di un apposito sistema di accettazione”. La proposta di legge prevede che chiunque installi in locali aperti al pubblico apparecchi o videoterminali di gioco non conformi ai nuovi criteri introdotti è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 5 mila a 50 mila euro ed in caso di recidiva si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 10 mila a 100 mila euro, nonché il sequestro dell’apparecchio o del videoterminale. dar/AGIMEG