L’avvocato Claudio Indelicato difensore del Sig. Corallo Francesco, imprenditore legato al settore delle slot machine il cui nome è comparso sulle pagine de l’Espresso tra i nomi italiani presenti nell’archivio dei Panama Papers, ha ritenuto opportuno sottolineare la veridicità del testo pubblicato dal giornale in relazione alla mancanza di “legami con la mafia” da parte del suo assistito. “L’avvocato Claudio Indelicato difensore del Sig. Corallo Francesco – si legge nella nota – già da lungo tempo non più cittadino Italiano, ringrazia l’autore dell’articolo, oggi apparso sul settimanale l’Espresso, per aver finalmente ristabilito la verità storica sulla persona del mio cliente escludendone qualsivoglia “legame con la mafia”. Tuttavia è doveroso precisare che la Sentenza della Corte dei Conti ha giudicato la Società facente capo al mio cliente esclusivamente per danno da disservizio, affermando che “il danno non consiste, quindi, nelle mancate entrate ….. per il pagamento del PREU”. Ribadiamo che la medesima Giurisdizione Contabile ha sospeso la esecuzione della Sentenza sia per rimettere gli atti alla Suprema Corte di Cassazione sia in attesa del Giudizio della Corte Europea dei Diritti dell’uomo che ha già deciso per l’ammissibilità del ricorso. In conseguenza non è mai stato adottato alcun provvedimento di pignoramento nei confronti dei beni della società. Per ultimo si evidenzia che il procedimento presso il Tribunale di Milano, è appena iniziato ed è ancora nelle fase preliminare. Preso atto – conclude la nota – della remissione di querela da parte della banca popolare di Milano per la quale si è instaurato il procedimento nei confronti del mio assistito, ci affidiamo serenamente al Giudizio del Tribunale”. cdn/AGIMEG