dai nostri inviati a Bari – Utilizzo dei conti di gioco a scopo di riciclaggio al centro dell’intervento di Gianluca Tannoia, Responsabile Antiriciclaggio di Betpoint, nel corso del convegno organizzato da Betpoint in collaborazione con l’European School of Banking Management “Nuovi scenari per le società di Giochi e Scommesse”. Sono state illustrate le casistiche di utilizzo improprio dei conti gioco e gli schemi comportamentali degli utenti tali da fa sorgere il sospetto di essere in presenza di riciclaggio di denaro. “I presidi antiriciclaggio e i critical point – ha detto Tannoia – sono rappresentati da un’adeguata verifica della clientela, dall’alimentazione dei conti di gioco, dall’utilizzo del conto di gioco, dall’acquisto della giocata e dal prelievo dal conto. Sulla rete fisica sono rappresentati dall’acquisto della giocata, dalla riscossione della vincita, dall’adeguamento di verifica della clientela e dai pagamenti tracciabili”. Tannoia ha poi portato l’attenzione sulle modalità di invio di segnalazioni delle operazioni sospette. “Per il gioco online, le aree operative danno impulso a una segnalazione ai responsabili dell’Help Desk, che se la ritengono a rischio la girano al Responsabile aziendale Antiriciclaggio che valuta se archiviare la segnalazione o indirizzarla all’Unità di Informazione Finanziaria. Per il gioco fisico la segnalazione arriva dagli operatori di sportello che la girano al responsabile aziendale antiriciclaggio che decide se archiviarla o girarla all’UIF”.
Il riciclaggio passa da un utilizzo improprio dei conti gioco, come “un numero elevato di carte di credito o di debito per ricaricare i conti, il furto di credenziali di accesso ai conti gioco, il traffico illecito di copie fotostatiche di documenti di identità attraverso fenomeni di fishing su carte di credito e frodi informatiche. Ma sono sospette anche le giacenze elevate su un conto gioco inutilizzate per lungo tempo, o l’utilizzo di più conti gioco da parte del medesimo giocatore, così come l’improvviso incremento di puntate in occasione di quote palesemente errate, match fixing o race fixing”. Il responsabili dell’antiriciclaggio di Betpoint porta poi a esempio un caso reale di quote palesemente errate relative a quattro avvenimenti di tennis in palinsesto per il torneo WTA di Lussemburgo. L’errore è consistito nell’inversione materiale delle quote “Segno 1 – Testa a Testa” con “Segno 2 – Testa a Testa”. “Tre utenti – ha detto Tannoia – hanno approfittato dell’errore utilizzando ingenti giacenze (per un totale di circa 39 mila euro) da lungo tempo inutilizzate, di provenienza potenzialmente illecita, ottenendo un effetto moltiplicatore delle giacenze, trasformandole in vincite per circa 440 mila euro”. lp/AGIMEG