Dal settore del gioco fisico all’online: che mercato è stato e che mercato sarà? Su questa domanda ruota l’intervista rilasciata ad Agimeg da Paolo Gioacchini, Amministratore di GMG e Presidente di Giocondabet.
Con la tua doppia esperienza di Amministratore di GMG e Presidente di Giocondabet.it, come è stato vissuto questo periodo da chi offre gioco nelle sale e da chi lo propone online?
“Per rispondere a questa domanda prendo spunto proprio dalla fiera. L’Enada è un po’ lo specchio di ciò che sta avvenendo nel mercato. Essendo stati presenti in molte edizioni abbiamo visto il percorso che è stato fatto nel corso degli anni e questa fiera non fa eccezione. Stiamo vedendo un fisico che risente tantissimo di tutto ciò che sta accadendo, mi riferisco in particolare alle questioni territoriali: distanziometri e limiti orari. Noi abbiamo prevalenza nelle Marche e abbiamo la data del 30 novembre che incombe e se non verrà prorogata ci vedrà costretti a chiudere, quindi abbiamo tantissimi limiti. Questa data è l’emblema delle problematiche che stiamo vivendo nel mondo del fisico. A questo periodo complicato che stavamo vivendo si è aggiunta l’emergenza Covid, che ha comportato le chiusure, facendo peggiorare ulteriormente la situazione. Dopo la ripartenza è arrivato il green pass, misura discutibile ma più che opportuna sotto alcuni punti di vista, ma sicuramente impattante nell’economia delle nostre aziende perché si sono verificati cali importanti nelle sale e nei pubblici esercizi. Tutti questi spunti ti portano a fare delle riflessioni: un operatore di gioco deve tener conto di questi segnali e prendere le dovute contromisure e ovviamente l’online rappresenta una di queste. Tutto ciò è il motivo per cui io ed altri colleghi abbiamo rivolto lo sguardo verso questo mondo e anche in fiera l’online è sempre più presente”.
Giocondabet è stata una sfida importante?
“Voglio considerare Giocondabet come se fosse nata a gennaio 2021 e lo faccio perché abbiamo dedicato tante risorse ad impostare il concessionario nel migliore dei modi e vi assicuro che per persone che vengono dal mondo del fisico impostare un concessionario è tutt’altro che semplice. Abbiamo dedicato gran parte dei primi mesi a strutturare il concessionario. Ora è il momento dell’azione e dedicarci e formarci a questo nuovo mestiere. Anche in un mio intervento pubblico recente, un po’ in maniera provocatoria, ho parlato di convertirci ad un altro mestiere. Ciò non significa abbandonare quello che stiamo facendo ma impararne uno nuovo. Quindi voglio pensare che Giocondabet sia una realtà nuova perché è dal 2021 che abbiamo iniziato a lavorare in maniera importante”.
Giocondabet, che ricordiamo ha come logo una immagine stilizzata di un capolavoro come a Gioconda, potrebbe diventare un capolavoro di un mercato difficile e con tanti competitor come quello dell’online. Le prime volte che abbiamo parlato di Giocondabet ponevi molto l’attenzione sull’importanza di diventare partner del vostro marchio. E’ ancora questa la vostra scelta?
“E’ proprio il presupposto su cui il progetto è nato poiché andiamo a scontrarci con dei colossi che sono nel mercato da tanti anni che hanno a disposizione strutture e risorse molto grandi. Noi però abbiamo nelle nostre corde una cosa che il concessionario difficilmente può avere: rapporto con il territorio, con i punti e i giocatori. Una cosa che abbiamo costruito in tutti questi anni. Questa è una cosa su cui facciamo leva tantissimo. Non sempre il concessionario grande è sinonimo di efficienza, anzi molto spesso accade il contrario. Noi abbiamo una filiera molto corta e un rapporto molto diretto e riusciamo ad intervenire in maniera tempestiva riuscendo ad intercettare le esigenze dei giocatori e dei nostri business partner in maniera immediata. Cerchiamo di far capire che non necessariamente devi essere grande per diventare competitivo”.
A seguito delle tue parole, il paragone che mi viene è quello tra il centro commerciale e un negozio di alimentari vicino casa che riesce a coccolare il cliente abbattendo le distanze e creando fidelizzazione. La scelta di avere un rapporto diretto con il territorio e il cliente ha già avuto un buon riscontro?
“Sì, abbiamo avuto un ottimo riscontro anche in base a ciò che dicevi e che condivido pienamente, anche perché se non fosse così anche il mercato fisico sarebbe già in mano ai grandi operatori. In realtà è proprio il rapporto del voler parlare e confrontarsi con le persone e non con un call center ha fatto sì che gran parte del mercato fisico sia nelle mani di aziende medie che hanno rapporto con il territorio. Noi abbiamo riscontrato un grandissimo successo sulla contrattualizzazione. Le difficoltà che stiamo già superando è quella di avere un approccio differente rispetto a quello che avevamo con il fisico. Per fare un esempio, nel fisico la firma del contratto è la parte più difficile mentre nell’online è esattamente il contrario. I punti si fidano, ci conoscono e sanno che gli stiamo portando un prodotto legale ed è sinonimo di affidabilità. Ora, il difficile è far capire che non è una semplice slot o VLT che va installata e va in autonomia, ma il processo online va seguito e spiegato. Faccio un esempio per spiegarmi meglio: nelle nostre sale abbiamo stampato numerosissimi green pass solo perché la gente ha delle difficoltà a premere un link o stamparlo. Di tutto questo va tenuto conto: il Covid e il lockdown hanno accelerato un processo inevitabile verso la digitalizzazione, ma non tutti riescono a stare al passo e quindi sta a noi, facendo leva sul rapporto con il territorio, colmare il gap”.
Per concludere, Giocondabet cercherà di evolvere il prodotto o sarà più orientata a stabilizzare quello che è stato costruito fino ad adesso?
“Siamo partiti con una consapevolezza: l’innovazione tecnologica in questo settore è tutto. Se pensi che noi eravamo sui flipper e biliardini, siamo arrivati alla Comma 6 con una delle reti più grandi del mondo passando per le VLT, le Comma 6/A e le AWP 3. L’innovazione tecnologica è fondamentale in tutti i settori, figuriamoci nell’online. Non smetteremo mai di migliorarci e continueremo sempre ad investire e ad ampliare i nostri prodotti per essere sempre pronti a cambiare e rinnovarsi intercettando le richieste del mercato”.
lp/AGIMEG