Poker online: il cash crolla anche nei “.com”. Crescono i volumi nei tornei

Che il cash game non sia più il gioco preferito dei pokeristi è risaputo e le conferme arrivano dai dati “macro-economici”, con un trend che ogni anno si conferma tale con una perdita dell’action in doppia cifra. Nulla di sconvolgente, tutto in linea con i dati dei mercati europei che metto in evidenza una forte crescita del poker in modalità torneo.
Nel mese di agosto l’action è ridotta al minimo ed è al netto dalle grandi serie che partono in autunno in tutte le piattaforme. Per questo motivo i dati sono significativi.
C’è da premettere che oramai il mercato del dot com è sempre meno indicativo perché non tiene conto né dei mercati segregati europei né di quelli regolamentati americani. Di fatto, l’action è influenzata soprattutto dai mercati emergenti, in particolare quelli asiatici (come India e Cina) più Georgia e Russia (nonostante l’oscuramento). La media ad agosto dei giocatori collegati in simultanea è di circa 14.700, in calo del 19% rispetto allo stesso periodo del 2016.
C’è da dire che rispecchia, come detto, il trend delle ultime stagioni: ogni anno, in genere (come riporta il sito di rilevamento dati PokerScout) il calo in media è del 17%.
Nell’interessante relazione pubblicata da Assopoker si mette in evidenza che oramai l’action, nella maggior parte delle piattaforme, si è spostata verso i tournaments ed in particolare nei Sit Lotteria che sono di gran lunga più attrattivi, per i players, rispetto al cash game. Come detto, questa teoria è supportata dai dati ufficiali dei mercati regolamentati.lp/AGIMEG