Giochi, Svezia: “Dismettere apparecchi non contribuisce a ridurre ludopatia”

Dismettere gli apparecchi da gioco non contribuisce a ridurre il problema del gioco d’azzardo patologico. La notizia arriva dalla Svezia, dove è stato realizzato uno studio per verificare quali strumenti siano più efficaci per combattere la ludopatia. Secondo l’Agenzia della Salute Pubblica, ovvero l’ente governativo preposto allo studio, la quota di giocatori problematici è di circa l’1,7% della popolazione, di cui almeno un quarto con una grave forma di dipendenza. Se il numero di persone con forme di vera dipendenza è aumentato, si registra un calo del gioco problematico a livello generale, segno che “la prevenzione ha in parte funzionato” ma che “gli sforzi non sono serviti a ridurre il gioco patologico”, ha osservato Marie Risbeck, a capo dell’Agenzia di Salute Pubblica. Lo studio rivela infatti che è scesa la percentuale degli svedesi che hanno giocato d’azzardo, 60% contro il 70% dello studio precedente e che il numero di quanti giocano ogni mese è passato dal 44 al 27%. Al contrario è aumentato il numero di chi ha giocato via Internet, dal 9 al 18%, così come non è diminuito il volume di spesa. “Il limite dei 18 anni per quasi tutti i giochi sembra invece aver funzionato”, ha aggiunto Ulla Romild, uno dei ricercatori della Agenzia di sanità pubblica. dar/AGIMEG